Bruxelles – La Commissione Europea “avvierà il processo per la proposta sulla tassonomia entro la fine dell’anno”. A sentire le parole di Eric Mamer, portavoce capo dell’Esecutivo comunitario, pronunciate oggi (20 dicembre) al briefing quotidiano con la stampa sembra che l’intenzione dell’UE “non sia cambiata” rispetto alle indiscrezioni delle scorse settimane: le nuove regole sugli investimenti sostenibili che andranno a definire il futuro di gas e nucleare (la cosiddetta Tassonomia verde dell’UE) dovrebbero essere svelate entro fine 2021, anche se non è certo precisamente quando.
Diverse voci indicano la data di mercoledì 22 dicembre, durante l’ultima riunione del collegio esecutivo prima del 2022. Dalla Commissione non c’è alcuna conferma e il fatto che Mamer abbia parlato di “fine anno” e non di “entro natale” lascia il dubbio che la proposta possa slittare alla prossima settimana direttamente, anche se l’agenda dell’esecutivo è vuota. Il tono e le parole usate dal portavoce sono volutamente poco chiare, parla di “avvio di processo della proposta” che potrebbe essere un modo per confondere ancora di più le idee e nel caso in cui dovesse slittare al 2022, potersi appellare al fatto di aver detto che ci sarebbe stato solo un avvio del processo entro fine 2021. Dopo che il Consiglio Europeo della scorsa settimana ha mostrato ancora una volta i governi UE divisi sul sistema della classificazione europea delle attività economiche sostenibili, l’Esecutivo potrebbe decidere di rimandare ancora la decisione.
Ma fino a quando? Sembra che non ci sia certezza neanche tra gli stessi membri del collegio a guida Ursula von der Leyen. Il chiarimento del portavoce Mamer arriva oggi dopo che nel fine settimana il commissario europeo per il Mercato interno Thierry Breton ha rilasciato una intervista al Die Welt lasciando intendere che Bruxelles probabilmente includerà il gas e l’energia nucleare come investimenti sostenibili per l’energia verde nella sua lista proposta “che sarà presentata a metà gennaio”. Breton sposta ancora in avanti la data di presentazione del secondo atto delegato sulla tassonomia (il primo è stato svelato in aprile), in contraddizione con le precedenti affermazioni del vicepresidente per il Green Deal Frans Timmermans, e con la conferma di oggi di Mamer a nome dell’intero Esecutivo che promettono la decisione entro il 2021.
Nessuna certezza, dunque. Nemmeno tra chi la proposta dovrebbe avanzarla. La decisione però è carica di aspettative tanto dal mondo industriale quando da quello politico. Sembra ormai acquisito che la tassonomia includerà entrambi, ora il nodo per la Commissione è diventato più che altro capire in quali termini e a quali condizioni saranno definite attività “green” quelle legate: molto probabilmente per il gas si parlerà di una soglia limite delle emissioni di CO2 che si possono produrre, quanto al nucleare ancora non è chiaro.