Bruxelles – Pulita, intelligente, sostenibile e soprattutto su rotaia. L’Unione europea viaggia verso un nuovo paradigma della mobilità sostenibile per ridurre le emissioni di gas serra prodotte dal settore dei trasporti e nell’ottica di raggiungere il suo obiettivo di neutralità climatica entro il 2050.
I trasporti contribuiscono per un quarto delle emissioni complessivamente prodotte nel Continente e il Green Deal europeo sottoscrive una riduzione del 90 per cento delle emissioni provenienti dal settore trasporti entro il 2050. La Commissione Europea propone oggi (14 dicembre) quattro proposte per “modernizzare” il sistema europeo del trasporto e renderlo meno impattante sull’ambiente, aumentando la connettività, spostando quanto più possibile i passeggeri e merci su rotaia e sostenendo l’introduzione di punti di ricarica per carburanti alternativi, come l’idrogeno.
Treni più veloci e punti di ricarica: nuovi requisiti sulla Rete TEN-T
Parte centrale del pacchetto mobilità presentato oggi è la proposta di revisione del regolamento sulla rete transeuropea dei trasporti (Rete TEN-T), con l’introduzione di nuovi standard e requisiti infrastrutturali e di sviluppo per i treni che la attraversano. Dalla velocità minima dei treni per trasporto passeggeri e merci ai tempi massimi di attesa alle frontiere di 15 minuti per il trasporto ferroviario di merci fino ad aumentare i punti di ricarica e sistema di rifornimento per i carburanti alternativi a basse emissioni.
La TEN-T è la rete europea di ferrovie, vie navigabili interne, rotte marittime a corto raggio e strade che collega 424 grandi città europee con porti, aeroporti e terminali ferroviari. Bruxelles mette a punto un programma di miglioramento della rete in tre fasi: entro il 2030 dovrà essere completato il quadro della rete centrale TEN-T secondo gli standard TEN-T esistenti, ovvero l’elettrificazione della rete ferroviaria e la possibilità di farci circolare treni di 740 metri. A partire dal 2040 è previsto il completamento della rete centrale estesa secondo i nuovi standard introdotti con la revisione, come permettere ai treni per trasporto passeggeri di raggiungere i 160 km/h di velocità e i 100 chilometri all’ora per il trasporto merci. Si propone inoltre uno stato di buona navigazione per le vie navigabili interne.
Tra i nuovi requisiti, anche l’aumento di punti di ricarica per carburanti alternativi per automobili, furgoni e camion a 60 chilometri di distanza in ogni direzione entro il 2025 sulla rete centrale ed entro il 2030 per la rete centrale estesa e la rete globale. Fissata tra le priorità anche far leva sull’uso di tecnologie innovative come il 5G per far progredire ulteriormente la digitalizzazione delle infrastrutture di trasporto, aumentando ulteriormente l’efficienza e migliorando la sicurezza e la resilienza della rete.
Entro il 2050, infine, la revisione prevede completamento dell’intera rete di trasporto transeuropea, comprese le sezioni all’interno la rete globale. La rete TEN-T attualmente non è completa, manca ad esempio il completamento del segmento che collegherà Torino e Lione attraverso la TAV, tanto discussa in Italia. Finché non sarà completa, un funzionario europeo chiarisce che la TAV al momento non sarà soggetta a questa revisione.
Treni più economici per la mobilità sostenibile
Che la mobilità su rotaia sia una parte essenziale dei piani di Bruxelles per la mobilità sostenibile è indiscusso. A fianco della revisione sulla rete TEN-E, la Commissione propone anche un piano d’azione complementare per la ferrovia “a lunga percorrenza e transfrontaliera” con una serie di azioni finalizzate a raddoppiare il traffico ferroviario ad alta velocità entro il 2030 e triplicarlo entro il 2050. “Non a caso il 2022 sarà l’anno europeo delle ferrovie”, fa notare un funzionario. Tra le azioni, la Commissione Europea “prende spunto” dalla situazione in alcuni Paesi come l’Italia e la Spagna in cui prezzi più accessibili spingerebbero più cittadini a usare il treno come mezzo di trasporto. Per consentire ai passeggeri di trovare i migliori biglietti al prezzo più interessante la Commissione pensa anche a un’esenzione dall’IVA o agevolazioni fiscali in tutta l’UE per i biglietti ferroviari e delle linee guida nel 2023 per i prezzi di accesso ai binari per facilitare l’accesso degli operatori ferroviari alle infrastrutture. Entro il 2030, la Commissione sosterrà il lancio di almeno 15 progetti pilota transfrontalieri per testare l’approccio del Piano d’azione, prima dell’entrata in vigore dei nuovi requisiti per la TEN-T.
Revisione della direttiva sui sistemi di trasporto intelligenti (ITS)
Nel pacchetto per la mobilità sostenibile arriva anche la proposta di revisione della direttiva del 2010 sui sistemi di trasporto intelligenti (ITS) per adattarla all’emergere di nuove opzioni di mobilità stradale, come le app per gli spostamenti, sistemi per la mobilità condivisa e in generale tutto ciò che riguarda la digitalizzazione del sistema trasporti. Si vuole estendere l’ambito di applicazione della direttiva per includere i servizi emergenti, come l’informazione multimodale, i servizi di prenotazione e biglietteria online o la comunicazione tra veicoli e infrastrutture (per aumentare la sicurezza) e la mobilità automatizzata.
Agli Stati viene chiesta inoltre la raccolta di dati per i servizi di informazione in tempo reale che informano il conducente di incidenti o ostacoli sulla strada. Bruxelles mette le mani avanti spiegando che non ci sarà alcun accesso a dati personali per motivi legati al miglioramento della infrastruttura, che quindi verranno tutelati. “I servizi di trasporto e traffico non necessitano necessariamente di dati personali. I dati possono essere anonimizzati e aggregati, il che fornisce anche una maggiore affidabilità e servizi di migliore qualità. Quando i dati personali sono necessari, questi dati sono soggetti alle norme sulla protezione dei dati dell’UE, in particolare al GDPR”, scrive in una nota. Bruxelles stima che investire in nuove tecnologie in questo ambito potrebbe portare a 8 euro di ricavi per ogni euro speso in ITS, con un risparmio di tempo per 145 miliardi di euro e anche una riduzione del costo degli incidenti per 30 miliardi di euro.
Nuovo quadro per la mobilità urbana dell’UE:
Meno congestione del traffico, meno emissioni di CO2 e inquinamento. Sono alcuni degli obiettivi che la Commissione punta a centrare varando infine un nuovo quadro per la mobilità urbana, che “nel rispetto della competenza degli Stati membri su questo fronte” prevede nel 2022 una raccomandazione agli Stati membri dell’UE per lo sviluppo di piani nazionali nazionali per assistere le città nello sviluppo dei loro piani di mobilità. In questi piani gli Stati membri dovranno affrontare alcune delle criticità messe in luce da questo nuovo quadro, come la congestione del traffico. L’attenzione principale per la redazione dei piani nazionali sarà sul trasporto pubblico, sugli spostamenti a piedi e in bicicletta, nell’ottica di affrontare anche a livello urbano una mobilità più sostenibile e meno congestionata. “Le città collegate dalle infrastrutture dell’UE sono le nostre potenze economiche, ma devono anche essere città snelle, per abitanti e pendolari”, spiega in conferenza stampa a Strasburgo la commissaria per i Trasporti, Adina Vălean.