Roma – “Stretta collaborazione e coordinamento riuscito”. La Commissione europea ha commentato così la decisione dell’Autorità garante della concorrenza e del mercato italiana di sanzionare Amazon con una maxi multa di oltre 1 miliardo (1.128.596.156,33 euro). La multa è stata applicata per violazione dell’art. 102 del Trattato sul Funzionamento dell’Unione Europea, ritenendo il colosso americano in posizione di assoluta dominanza nel mercato italiano. Con i suoi servizi di intermediazione avrebbe favorito il suo servizio di logistica danneggiando gli operatori concorrenti.
“Un esempio di coordinamento riuscito tra la Commissione e l’Autorità italiana che era nella posizione ideale per condurre un indagine separata sulla condotta di Amazon in Italia”, scrivono da Bruxelles prendendo atto della decisione, sottolineando la “stretta collaborazione” nell’ambito della Rete europea della concorrenza ECN. Il forum di coordinamento e cooperazione è nato per garantire “l’uso efficiente delle risorse e un’applicazione efficace delle regole sulla concorrenza dell’UE”. Nello specifico, fanno sapere dagli uffici comunitari, “l’attribuzione della causa è stata concordata congiuntamente tra Italia e UE” per garantire il miglior utilizzo delle risorse “a vantaggio dei consumatori e delle imprese europee”.
Da Bruxelles ricordano poi che nei confronti della società di Jeff Bezos sono aperte ed ancora in corso altre indagini. Riguardano l’utilizzo improprio dei dati aziendali dei venditori indipendenti che utilizzano la piattaforma, che anche in questo caso consente dei privilegi per la propria attività al dettaglio. Una seconda istruttoria riguarda le pratiche commerciali della multinazionale sulle modalità attraverso le quali spinge i propri servizi come Buy Box e il programma fedeltà Prime. Su questo programma ha puntato i riflettori il garante per la concorrenza italiano guidato dal presidente Roberto Rustichelli. Secondo l’Autorità tra i diversi vantaggi l’etichetta Prime, “consente di vendere con più facilità ai consumatori più fedeli aderenti all’omonimo programma di fidelizzazione di Amazon”.
All’annuncio della mega multa, la società ha subito annunciato ricorso ritenendo la sanzione e gli obblighi imposti “ingiustificati e sproporzionati”. “Siamo in profondo disaccordo, più della metà di tutte le vendite in Italia sono generate da piccole e medie imprese – viene spiegato in una nota – e il loro successo è al centro del nostro modello economico. Queste hanno molteplici canali per vendere i loro prodotti sia online che offline: Amazon è solo una di queste opzioni”.
In passato la società di Bezos aveva vinto un ricorso contro la Commissione europea davanti alla Corte di giustizia. In quel frangente la multa di 250 milioni (annullata poi dal tribunale), riguardava l’apertura di una filiale nel Lussemburgo, collettore dei proventi delle vendite sul territorio dell’Unione Europea, che le consentiva un indebito vantaggio fiscale, pagando tasse quattro volte inferiori rispetto alle compagnie locali soggette alla normativa fiscale nazionale.