Bruxelles – Il semaforo si è acceso. Socialdemocratici, Verdi e liberali hanno trovato l’accordo per formare una coalizione “che nella storia della Germania non ha precedenti a livello federale”, ha annunciato il candidato alla cancelleria, Olaf Scholz. La nuova alleanza (definita ‘coalizione semaforo’ dai colori dei tre partiti che la costituiscono, rosso SPD, giallo FDP e Verdi) si è stretta dopo il risultato delle elezioni in Germania dello scorso 26 settembre, attraverso colloqui “intensi e condotti con spirito costruttivo” (qui il link al testo dell’accordo, in tedesco) soprattutto nel corso dell’ultimo mese.
“L’alleanza è pronta e siamo determinati a renderla la bussola per tracciare una nuova strada”, ha rivendicato il designato a guidare il Paese dopo i 16 anni di cancelleria di Angela Merkel. Ora manca solo il via libera dei congressi dell’SPD e dell’FDP e dei membri del partito dei Verdi e, se non ci saranno colpi di scena, entro metà dicembre la coalizione semaforo vedrà ufficialmente la luce in Germania. “Siamo uniti nell’idea di migliorare questo Paese e la nostra politica dovrà avere un forte impatto sulla protezione del clima, la ristrutturazione dell’industria e la modernizzazione del sistema sociale“, ha spiegato Scholz durante la conferenza stampa congiunta con gli altri leader della coalizione.
La politica estera e verde
Sul piano della politica estera, “la sovranità dell’Unione Europea è la nostra pietra angolare“. Il nuovo governo tedesco “spingerà per stimolare questo approccio”, promuovendo “legami più stretti con la Francia e un partenariato più efficace con gli Stati Uniti”. Nel documento che ha sancito la nascita della coalizione semaforo, il posto centrale lo occupa però la neutralità climatica, con l’eliminazione di qualsiasi dipendenza della Germania dal carbone entro il 2030: “Per arrivarci faremo affidamento sulle tecnologie emergenti”, ha promesso il cancelliere designato. Alcune delle misure prevedono l’aumento del trasporto di merci su rotaia del 25 per cento e finanziamenti per incentivare l’uso di auto elettriche (l’obiettivo è di averne almeno 15 milioni sulle strade tedesche entro il 2030). Ma la prospettiva è di ampio respiro e coinvolge direttamente tutta l’UE, dal momento in cui la coalizione è decisa a far avanzare a Bruxelles una sovrattassa europea sui viaggi aerei.
È evidente la matrice Verde di questa parte del programma della coalizione semaforo che dovrà guidare la Germania. “Vogliamo un nuovo inizio e un nuovo paradigma per la coesione e la modernizzazione del Paese”, ha sottolineato con forza la co-presidente del partito ambientalista, Annalena Baerbock. “Affrontare la crisi ambientale è la nostra priorità”, ha aggiunto, ricordando che “la neutralità climatica è il minimo comune denominatore in tutti i settori, dalla politica industriale a quella agricola, fino alla politica estera e di sicurezza”. Proprio Baerbock è indiziata ad assumere la guida del ministero degli Esteri. Le ha fatto eco il collega di partito e co-presidente dei Verdi, Robert Habeck: “Modernizzare il Paese in un momento di crisi chiede azioni decise”, ma “vogliamo scrivere insieme una nuova storia”. Da quanto emerge dalle parole di Habeck, che dovrebbe andare a guidare il ministero dell’Ambiente, per l’alleanza si è posta l’obiettivo di “identificare misure concrete che possono essere raggiunte“, al contrario di quanto fatto dalla Große Koalition negli ultimi anni. Per esempio, “vogliamo potenziare le energie rinnovabili, lavorare sui certificati di emissione e uscire dalla dipendenza energetica dal carbone”, ha spiegato il co-presidente dei Verdi.
La politica sociale e di innovazione
Non c’è solo l’attenzione al clima nell’agenda della nuova alleanza tra socialdemocratici, Verdi e liberali. La coalizione semaforo punta a tutta una serie di misure a livello sociale per la Germania, “come ci hanno chiesto le nuove generazioni”, ha ricordato il presidente del Partito Liberale Tedesco, Christian Lindner. In questa direzione si inseriscono le proposte di estendere il diritto di voto ai sedicenni e il piano per legalizzare la vendita regolamentata di cannabis. Si dovrà affrontare “la sfida posta dall’invecchiamento della popolazione” e le questioni del salario minimo (a 12 euro l’ora) e della doppia cittadinanza per gli immigrati regolari dopo cinque anni di residenza in Germania. Spazio anche a una politica “più incisiva” per la digitalizzazione della società, “dispiegando tutto il potenziale dell’innovazione e delle tecnologie emergenti”, è stata l’esortazione di Lindner, che sembra indirizzato al ruolo di ministro delle Finanze. Da ricordare anche l’obiettivo di costruire fino a 400 mila nuovi appartamenti all’anno per combattere la crisi degli alloggi.
“In Germania c’è un desiderio di cambiamento”, ha sottolineato il leader della luce gialla della coalizione semaforo. “Verdi e liberali possono essere soddisfatti per ciò che hanno raggiunto dialogando“, dal momento in cui “stiamo formando una coalizione di partiti che non si escludono, nonostante le differenze, ma si completano”. Per questo motivo, secondo Lindner, “Scholz sarà un cancelliere forte, che potrà contare sull’appoggio di tutte le forze che formano quest’alleanza”.
Anche da Strasburgo è arrivato un sostegno al nuovo corso della Germania e della coalizione semaforo: “Congratulazioni a Olaf Scholz e ai suoi partner nella coalizione!“, ha commentato su Twitter il presidente del Parlamento Europeo, David Sassoli. “Per affrontare le numerose sfide condivise che abbiamo di fronte, abbiamo bisogno di un governo tedesco forte e progressista”, ha aggiunto, sottolineando di “non vedere l’ora di lavorare con voi per rendere l’Europa più sociale e sostenibile e per difendere lo Stato di diritto”.
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