Bruxelles – Nella sua plenaria di ottobre il Comitato economico e sociale europeo (CESE) ha rilasciato un parere sulle infrastrutture delle telecomunicazioni di ultima generazione, in particolare sul 5G. Nella relazione il CESE ha evidenziato l’impatto positivo delle nuove tecnologie, sollevando l’attenzione su alcuni dei potenziali rischi.
La tecnologia 5G e 6G avrà degli effetti tangibili sulla vita delle persone. Questi saranno in gran parte positivi, come dimostrano i passi avanti nel settore della telemedicina e l’accesso a una connessione veloce, a patto che si opti per un utilizzo e un’implementazione responsabili.
Nello specifico il Comitato ha proposto la creazione di un organismo europeo indipendente che possa vigilare sui progetti legati alle telecomunicazioni. Insieme a questo, per il CESE, c’è la necessità di destinare nuovi fondi europei agli studi multidisciplinari che prendano in considerazione l’impatto del 5G sulle persone sull’ambiente.
A destare particolare preoccupazione è l‘inquinamento elettromagnetico. Tra le proposte del CESE c’è anche quella di fissare dei limiti sulle emissioni di campi elettromagnetici a partire dalle condizioni del territorio come densità abitativa e connotazioni urbanistiche.
Perché le infrastrutture si vadano a integrare con il territorio e la popolazione, il Comitato sollecita la Commissione Europea a coinvolgere il più possibile gli enti locali e i cittadini nel processo di sviluppo. Inoltre, tutte le stazioni di trasmissione in radiofrequenza e le bande di frequenza dovranno essere inventariate e i dati resi disponibili su canali accessibili a tutti.
Infine, per il raggiungimento degli scopi prefissati dalla Commissione, il CESE chiede il massimo della trasparenza per quel che riguarda i potenziali danni causati dalle frequenze radio, in particolare nei confronti delle strutture che accolgono bambini e malati. Passaggio fondamentale per una migliore comprensione è quello di nuove indagini e ricerche in merito all’impatto sulla salute delle nuove tecnologie di comunicazione.