Bruxelles – Lite, e conseguente conflitto inter-istituzionale, tra Parlamento europeo e il primo ministro sloveno Janez Jansa, il cui governo detiene la presidenza di turno del Consiglio dell’UE. Il confronto, molto muscolare nei toni, che nei suoi sviluppo coinvolgerà anche il premier olandese Mark Rutte si consuma sulle pagine social. Qui il gruppo dei socialdemocratici (S&D) denuncia il rifiuto da parte del premier della Slovenia ad incontrare la delegazione della commissione Libertà civili del Parlamento europeo, nel suo Paese per monitorare il rispetto dello Stato di diritto. La risposta da Lubiana non tarda ad arrivare, e il risultato è lo scontro tra il premier sloveno e il Parlamento UE.
“Chi siete?”, domanda uno stizzito Janza su Twitter. “Quante volte siete andati a trovare un cancelliere tedesco, un premier olandese o un presidente francese? A proposito, è nei Paesi Bassi dove è stato ucciso l’ultimo giornalista nell’UE”. Quindi l’attacco contro il gruppo parlamentare e la sua delegazione slovena, espressione dell’opposizione a livello domestico. “In Slovenia, tali tentativi sono stati eseguiti solo durante un regime dei tuoi compagni di SD”, il partito socialdemocratico sloveno.
Who are you? How many times have you visited a German chancellor, a Dutch PM or a French president?
By the way, it’s Netherlands where the last journalist was killed in the #EU. In Slovenia, such attempts were executed only during a regim of your comrades from @strankaSD. https://t.co/WI4uYoydxS— Janez Janša (@JJansaSDS) October 14, 2021
Da parte del capo del governo sloveno una risposta sopra le righe, che mostra quanto il leader dell’ex repubblica jugoslava sia pronto a rispettare l’istituzione comunitaria. Ma Jansa va oltre, ospitando su twitter un post in cui si accusano 13 tra attuali ed ex deputati europei di essere “burattini” del magnate George Soros (un post datato e chissà, forse ‘rubato’ agli archivi di Fidesz, il partito dell’ungherese Viktor Orban, che tanto si battè contro il miliardario).
Ne samo to. George Soros je njen mecen. pic.twitter.com/Imqqkral0o
— Vida Kocjan (@VidaKocjan) October 14, 2021
Tra le persone accusate pubblicamente anche Judith Sargentini (Verdi), passata agli onori della cronaca per aver incassato il voto dell’Aula alla messa in stato d’accusa per l’Ungheria, e Sophie in ‘t Veld (Liberali, RE), che guida la delegazione in visita a Lubiana.
Lo scontro tra il premier sloveno e il Parlamento UE si polarizza attorno a questa seconda presa di posizione. Interviene il presidente dell’istituzione comunitaria, David Sassoli. “Invitiamo Jansa a cessare le provocazioni contro i membri del Parlamento. Gli attacchi ai membri di questa casa sono anche attacchi ai cittadini europei.” Chiede al suo interlocutore “una collaborazione costruttiva”, perché per i lavori inter-istituzionali, ricorda, devono “basarsi sulla fiducia e sul rispetto reciproci”.
We urgently call on @JJansaSDS to cease the provocations against members of the @Europarl_EN. Attacks on members of this house, are also attacks on European citizens.
A constructive collaboration with the rotating Council Presidency can only be based on mutual trust and respect.
— Roberta Metsola (@EP_President) October 14, 2021
Più duro Fabio Massimo Castaldo, vice presidente dell’Eurocamera. “La vignetta pubblicata su Twitter dal premier sloveno Janez Janša che definisce tredici fra ex e attuali membri del Parlamento europeo come burattini di Soros è semplicemente vergognosa“. L’esponente del Movimento 5 Stelle condanna quella che definisce “vile e ignobile propaganda” per cui “a Jansa non resta che scusarsi”.
In serata poi lo scontro diventa infuocato con il premier olandese Mark Rutte. Sempre a colpi di twitter il nordico risponde a Jansa accusandolo di aver scritto un messaggio sgarbato ed esprimendo il proprio sostegno ai deputati. Lo sloveno non si tiene e replica a “Mark” che lui non perde tempo a parlare di libertà di stampa in Slovenia e che piuttosto gli olandesi stiano attenti a proteggere i propri giornalisti dall’essere ammazzati per strada.
Well, Mark, @MinPres, don't waste time with ambassadors and media freedom in Slovenia. Together with @SophieintVeld, protect your journalists from being killed on the streets. https://t.co/EPvDP7Jlfk
— Janez Janša (@JJansaSDS) October 14, 2021
Tutt’altro che un caso isolato
Non è la prima volta che si accusano esponenti delle istituzioni UE di essere manipolati da Soros. Era accaduto nel 2019, quando in Ungheria furono diffusi manifesti che accusavano l’allora presidente della Commissione europea, Jean-Claude Juncker, di lavorare per l’uomo d’affari e favorire l’immigrazione.
Non è neppure la prima volta che le istituzioni UE richiamano all’ordine il primo ministro sloveno. A febbraio è stata la Commissione a bacchettare il politico sloveno per i suoi attacchi ai giornalisti. Lo scontro scontro tra il premier sloveno e il Parlamento UE di oggi è un nuovo sintomo di una situazione che si sta deteriorando ogni giorno di più.