Bruxelles – Un accordo faticoso, ma che infine è arrivato. Sono servite ore di trattative ai ministri europei dell’agricoltura e della pesca per finalizzare un accordo politico sulle possibilità di pesca nel Mar Baltico per il 2022. Ogni anno, di questo periodo, il Consiglio dell’UE deve stabilire il totale ammissibile di catture (TAC) e le quote per Stato membro per i dieci stock ittici commercialmente più importanti nel Mar Baltico, come il salmone e il merluzzo. La discussione è iniziata ieri (11 ottobre) al Consiglio Agricoltura e si è conclusa solo oggi, sulla base di una proposta della Commissione avanzata ad agosto.
“Siamo riusciti a trovare un accordo responsabile ed equilibrato che ci aiuterà a ricostruire gli stock ittici nella pesca baltica”, ha esultato in conferenza stampa il commissario europeo per l’ambiente, Virginijus Sinkevičius, ricordando che “questo è stato un momento difficile per la regione del Mar Baltico. Ha lottato con le sfide ambientali derivanti da problemi come l’eutrofizzazione e l’aumento della temperatura del mare, causati dai cambiamenti climatici”.
L’accordo include una serie di modifiche ai TAC dell’anno precedente. In particolare, la quota di catture per le aringhe nella parte occidentale del Mar Baltico è stata limitata alle catture accessorie ed è stata ridotta del 50 per cento, visti i bassi livelli di disponibilità; nel Baltico centrale è stata ridotta del 45 per cento. Data la mancanza di miglioramento degli stock di merluzzo, il Consiglio ha continuato la pratica di fissare solo un TAC specifico per le catture accessorie, ovvero le quote di pesce che vengono catturate in maniera non intenzionale. Così anche per il salmone nel bacino principale, anche se il TAC per gli stock di salmone nel Golfo di Finlandia ha visto un moderato aumento. Le quote di pescato per la passera di mare e lo spratto sono stati aumentati rispettivamente del 25 per cento e del 13 per cento. Oltre ai TAC e contingenti nazionali, il Consiglio ha concordato misure specifiche per gli stock di merluzzo bianco, tra cui restrizioni per la pesca ricreativa in alcune riunioni; divieti di pesca temporanei (con alcune esenzioni) durante periodi specifici per proteggere la deposizione delle uova.
“L’accordo di oggi bilancia le esigenze socio-economiche delle comunità di pescatori del Baltico con la sostenibilità a lungo termine degli stock ittici della regione”, ha commentato Jože Podgoršek, ministro sloveno dell’agricoltura che ha presieduto l’incontro. “Si basa su un solido parere scientifico e riflette l’impegno del Consiglio a sostenere gli obiettivi della politica comune della pesca, affrontando anche le preoccupazioni ambientali”.