Bruxelles – “Il cambiamento è arrivato, noi siamo il cambiamento”, ha dichiarato Petr Fiala, leader del Partito civico democratico della Repubblica Ceca. Le elezioni in Repubblica Ceca dell’8 e 9 ottobre rischiano di essere fatali per il partito attualmente al governo: la formazione populista ANO dell’attuale primo Ministro Andrej Babis, che aveva scommesso (sbagliando clamorosamente la previsione) su una sua schiacciante vittoria.
Il partito Babis, eclettico miliardario e magnate ora coinvolto nello scandalo Pandora Papers, ha totalizzato il 27,1 per cento dei consensi, non abbastanza per formare un nuovo governo. Meglio di ANO ha fatto la coalizione di centrodestra SPOLU (“insieme”), con quasi il 28 per cento. Terza forza il cartello centrista formato dal Partito pirata e dal Partito dei sindaci (15,5). Attestati poco sotto al dieci per cento i sovranisti anti-UE di Libertà e Democrazia Diretta.
ANO (Azione dei Cittadini Insoddisfatti) in realtà ha recuperato voti rispetto alle elezioni europee del 2019, quando aveva riscosso appena un quinto dei consensi. A peggiorare la situazione di Bebis è stato però il pessimo risultato degli alleati di governo (emarginati però dallo stesso premier durante la campagna elettorale), il Partito comunista (3,6) e il Partito socialdemocratico (4,7), entrambi sotto la soglia di sbarramento.
Sia i conservatori di SPOLU che i centristi intendono escludere l’attuale primo Ministro dal nuovo governo. Le due coalizioni dovrebbero raggiungere facilmente una maggioranza di 108 seggi sui 200 della Camera ceca. Appena dopo l’arrivo dei risultati le due formazioni hanno annunciato la firma di un memorandum per la creazione di un esecutivo senza Babis, di stampo europeista e meno ambiguo nelle relazioni con la Federazione russa.
Babis si è detto soddisfatto per il buon risultato del suo partito, più alto di almeno cinque punti rispetto agli ultimi sondaggi, e ha sottolineato che l’unico punto degli avversari fosse quello di volerlo mettere fuori gioco. Ha anche dichiarato che, se ricevesse comunque l’incarico dal Presidente di formare il nuovo governo, si rivolgerà al centrodestra di SPOLU per trattare.
La situazione è complicata dalle condizioni di salute dell’attuale Presidente della Repubblica Ceca Milos Zeman. Al momento Zeman, già affetto da diabete, si trova in terapia intensiva presso l’ospedale di Praga. Il Presidente è considerato vicino ad Andrej Babis, come dimostrerebbe la volontà espressa a diversi mesi dalle elezioni di conferire l’incarico al primo partito e non alla prima coalizione – in questo caso il governo spetterebbe nuovamente ad ANO.
Le possibilità di formare nuovamente una coalizione che abbia la fiducia con al centro il partito uscente sono ancora più fumose. Babis dovrebbe cercare la sponda del centrodestra – che fino ad ora non sembra disposto – oppure dell’estrema destra di Libertà e Democrazia Diretta. Il punto di frizione con questi ultimi sarebbe però il rapporto con l’Unione europea, che ANO non ha mai messo in discussione perché un’eventuale uscita toglierebbe al Paese miliardi di finanziamenti (che Babis è accusato di utilizzare a fini personali). Per i sovranisti invece l’unica possibilità è quella di lasciare l’Unione nel più breve tempo possibile.