Bruxelles – Semiconduttori, intelligenza artificiale, regole per lo sviluppo tecnologico e protezione delle imprese e delle economie dalla concorrenza sleale. Su questi punti si è impostata la riunione inaugurale del Consiglio per il commercio e la tecnologia UE-Stati Uniti (TTC) a Pittsburgh, in Pennsylvania, e su queste basi si imposterà tutto il lavoro futuro dell’organismo progettato per coordinare la cooperazione tra le due sponde dell’Atlantico per quanto riguarda i settori cruciali in ambito tecnologico e digitale.
Attorno al tavolo di Pittsburgh si sono seduti i cinque co-presidente del TTC: due per l’Unione Europea – i vicepresidenti esecutivi della Commissione UE Margrethe Vestager (per il Digitale) e Valdis Dombrovskis (per l’Economia) – e tre per gli Stati Uniti – il segretario di Stato, Antony Blinken, la segretaria per il Commercio, Gina Raimondo, e la rappresentante per il Commercio, Katherine Tai. “Sosteniamo la continua crescita delle relazioni tecnologiche, economiche e commerciali e la cooperazione nell’affrontare le sfide globali”, si legge nella dichiarazione congiunta rilasciata nella tarda serata di ieri (mercoledì 29 settembre).
“Condividiamo un forte desiderio di guidare la trasformazione digitale che stimola il commercio e gli investimenti e promuove le tecnologie e le infrastrutture critiche ed emergenti”, è il punto di partenza della cooperazione tra UE e Stati Uniti. Dalla crescita economica alla protezione dei diritti dei lavoratori, dalla protezione dell’ambiente alla definizione di standard democratici a livello globale, fino all’espansione delle catene di approvvigionamento e la promozione di tecnologie e infrastrutture critiche. “Intendiamo concentrarci sulla crescita inclusiva per la classe media e le persone a basso reddito“, ma anche “sulle opportunità per le piccole e medie imprese”, promettono i leader delle due parti.
Cosa è stato deciso a Pitssburgh
Washington e Bruxelles hanno identificato cinque aree di cooperazione, che saranno sviluppate nei prossimi mesi “con l’intento di raggiungere risultati concreti entro la prossima riunione” del Consiglio per il commercio e la tecnologia, si legge nella dichiarazione congiunta. Nessun riferimento al 2022, probabilmente anche a causa delle pressioni della Francia (rispetto a quanto scritto nell’articolo di ieri, non sembra invece aver sortito nessun effetto il tentativo di eliminare la definizione di “reciprocamente dipendenti” nell’ambito dell’alleanza UE-Stati Uniti sulla catena di approvvigionamento di semiconduttori, che compare nel documento con queste esatte parole).
Prima di tutto, l’impostazione condivisa dalle due parti è di apertura nei confronti degli investimenti stranieri, “essenziali per la crescita economica e l’innovazione”. Ma per affrontare possibili rischi a livello di sicurezza nazionale e di ordine pubblico, è stata ribadita la necessità di mantenere lo “screening degli investimenti“. Questi controlli saranno comunque guidati dai principi di “non discriminazione, trasparenza, prevedibilità, proporzionalità e responsabilità”.
Semiconduttori e intelligenza artificiale sono il cuore pulsante del progetto di cooperazione transatlantica. Per quanto riguarda il primo settore, è stato riaffermato l’impegno per “riequilibrare le catene di approvvigionamento globale”, sia a livello di sicurezza strategica, sia per la capacità di progettazione e produzione di semiconduttori di ultima generazione. “UE e Stati Uniti hanno alcuni importanti punti di forza e significative dipendenze reciproche”, ma il partnariato sui semiconduttori dovrà essere “equilibrato e di uguale interesse per entrambe le parti”, hanno sottolineato i cinque leader.
Sul piano dell’intelligenza artificiale, è stato riconosciuto il potenziale di queste tecnologie in termini di “benefici significativi ai nostri cittadini, alle nostre società e alle nostre economie”. Allo stesso tempo, vanno affrontate le possibili “minacce ai nostri valori condivisi e le libertà fondamentali”, derivanti da “usi irresponsabili e impropri”, come le pratiche di punteggio sociale (sistemi che premiano o penalizzano i singoli cittadini rispetto ai comportamenti rilevati da strumenti tecnologici). Ecco perché il Consiglio per il commercio e la tecnologia vuole “sviluppare e implementare sistemi che siano innovativi e affidabili” e basati sui diritti democratici e le libertà inviolabili dei cittadini. In particolare, è condivisa la volontà di regolamentare le applicazioni dell’intelligenza artificiale con un approccio basato sui diversi livelli di rischio.
Viene poi il capitolo sulle tecnologie emergenti nel campo della difesa e della sicurezza. Per Washington e Bruxelles sono necessari controlli per quanto riguarda le esportazioni di applicazioni di cyber-sorveglianza, “che possono essere utilizzate in modo improprio e che potrebbero portare a gravi violazioni dei diritti umani”. Di qui la necessità di “consultazioni preventive”, per garantire un’applicazione “trasparente ed equa” dei controlli per gli esportatori europei e statunitensi.
Ultimo punto in agenda, le sfide per il commercio globale. Il riferimento alla Cina rimane solamente tra le righe, quando si parla di “affrontare le politiche non di mercato e distorsive del commercio” e di “proteggere i lavoratori e i diritti del lavoro dalle pratiche di commercio sleale“. A questo proposito, il TTC si concentrerà sulla lotta globale al trasferimento forzato di tecnologie, al furto di proprietà intellettuale sponsorizzato dallo Stato, ai sussidi industriali che distorcono il mercato, al trattamento discriminatorio delle aziende straniere e alle azioni anticoncorrenziali.
I 10 gruppi di lavoro
Con l’obiettivo di implementare i punti definiti durante la riunione inaugurale di Pittsburgh, il Consiglio per il commercio e la tecnologia UE-Stati Uniti ha stabilito che nei prossimi mesi gli sforzi di cooperazione continueranno in 10 gruppi di lavoro specializzati.
Il primo si concentrerà sugli standard tecnologici: prenderà in considerazione i valori fondamentali delle due parti per lo sviluppo e l’uso delle tecnologie emergenti. Fondamentale per le prospettive di lotta ai cambiamenti climatici il gruppo di lavoro sulle tecnologie pulite, incaricato di identificare opportunità, misure e incentivi per sostenere ricerca e innovazione in questo ambito. Sul fronte dei semiconduttori, si lavorerà specificamente sulle catene di approvvigionamento sicure, con focus sull’energia pulita, i prodotti farmaceutici e i materiali critici.
Affrontando la questione delle infrastrutture, il gruppo di lavoro sulla tecnologia e i servizi dell’informazione e della comunicazione esaminerà la sicurezza e la competitività nelle “aree sensibili e critiche” come il 5G, i cavi sottomarini, i data center e le infrastrutture cloud, con la possibilità di sviluppare una “visione comune e una tabella di marcia” per preparare la prossima generazione di tecnologie 6G. Cruciali anche le prospettive sulla governance dei dati e le piattaforme tecnologiche: sono state individuate “questioni comuni di preoccupazione” rispetto alla diffusione di contenuti illegali e la disinformazione attraverso algoritmi e la responsabilità democratica degli intermediari online. Tutte questioni che riguardano la regolamentazione delle Big Tech e il restringimento del “potere delle piattaforme online”. È stato poi istituito un gruppo di lavoro che dovrà trovare soluzioni per combattere l’uso improprio della tecnologia che minaccia la sicurezza e i diritti umani, in particolare sul piano della sorveglianza arbitraria (“anche sui social media”) e della manipolazione delle informazioni da parte di potenze straniere (in primis le interferenze nei processi democratici).
Sul piano del commercio, si lavorerà sul controllo delle esportazioni, con un impegno nello scambio di informazioni sulle valutazioni del rischio e sugli approcci di conformità, e sullo screening degli investimenti, per comprendere le tendenze strategiche, le industrie interessate e l’origine degli investimenti. Ci si concentrerà inoltre sul promuovere l’accesso e l’uso di strumenti digitali da parte delle piccole e medie imprese, affrontando le lacune nella formazione e le barriere di accesso al mercato. Infine, all’interno del decimo gruppo di lavoro saranno affrontate le sfide del commercio globale, con il focus del contrasto alle pratiche economiche non di mercato e alla concorrenza sleale.