Bruxelles – La Commissione Europea è pronta a rivelare la prossima settimana il suo pacchetto di linee guida agli Stati per affrontare il rincaro dei prezzi dell’energia, gas ed elettricità, a cui si assiste nell’ultimo trimestre. L’ultimo aggiornamento dell’agenda dell’Esecutivo fissa la presentazione di una nuova comunicazione “sui prezzi dell’energia” a martedì 5 ottobre, così da dare modo ai capi di Stato e governo di affrontare un primo dibattito informale al vertice sui Balcani Occidentali in Slovenia il giorno successivo (6 ottobre) e in modo formale al primo Consiglio Europeo dopo l’estate (21-22 ottobre) come terzo punto all’ordine del giorno.
La proposta UE contro l’aumento prezzi
Secondo una bozza di agenda vista da Reuters, sul tavolo dei capi di Stato e governo ci sarà anche l’impennata dei prezzi dell’energia, mentre molti di loro già hanno previsto misure di compensazione nazionali e altri – come l’Italia e la Spagna – chiedono all’UE un approccio unitario e una soluzione comune. Una prima “risposta” europea arriverà con le linee guida (una ‘toolbox’, letteralmente una cassetta degli attrezzi) annunciata la scorsa settimana: la commissaria europea per l’Energia, Kadri Simson, ha anticipato che nel pacchetto non ci saranno misure nuove, ma orientamenti già esistenti per dare modo agli Stati di intervenire con misure temporanee rimanendo nel quadro delle regole di mercato UE.
Simson cita tra le misure già a disposizione degli Stati, modifiche all’IVA e alle accise sui prodotti energetici o anche un sostegno diretto per proteggere i consumatori vulnerabili da costi elevati delle bollette di gas ed elettricità. Secondo alcune dichiarazioni della commissaria estone a Bloomberg, gli Stati membri potranno usare le entrate provenienti dal sistema ETS, il mercato del carbono europeo, che attualmente finanziano tra le altre cose il Fondo europeo per la modernizzazione. Con le stesse finalità, Bruxelles ha pensato di varare il Fondo sociale per il clima da 72 miliardi che arriverà non prima del 2025 attraverso le entrate del secondo ETS per edifici e trasporti per mitigare l’impatto sociale dell’aumento dei prezzi.
“Nei prossimi giorni presenteremo una rassegna degli strumenti a disposizione degli Stati membri per affrontare questa sfida dei prezzi in aumento”, ha confermato questa mattina il vicepresidente esecutivo, Maros Sefcovic. “Cercheremo di tener conto di una serie di condizioni legate al clima e cercheremo di sviluppare un approccio comune su questi temi così importanti”, sottolinea Sefcovic, consapevole che il rincaro non è dovuto solo a un aumento dei prezzi di CO2 nel sistema ETS, ma anche da una ripresa della domanda globale e dalla mancanza di materie prime. Assicura che la Commissione sta continuando a “monitorare la situazione”, organizzando anche workshop pratici con gli Stati che accompagneranno le linee guida.
Italia: “Muoverci insieme con acquisti e stoccaggi comuni”
Il tema sarà affrontato già lunedì 4 ottobre nel vertice dei ministri dell’Eurozona, per arrivare “preparati” all’appuntamento di fine mese. Ma di rincaro energetico e Fit for 55 si è discusso intanto oggi a Bruxelles tra i ministri europei responsabili per la Competitività. Quello sul Fit for 55 è il “negoziato più importante” della legislatura, riconosce anche il sottosegretario agli affari europei Vincenzo Amendola in un punto stampa a Bruxelles, dopo aver preso parte al Consiglio. “L’attenzione dell’Italia è massima”, puntualizza perché il governo di Roma “condivide tutte le ambizioni del pacchetto: non c’è da chiedersi se sia necessario raggiungere la neutralità climatica ma come farlo”. L’Italia, insieme alla Spagna, ha chiesto di cambiare l’agenda del Summit europeo per lavorare a una soluzione comune al problema dell’aumento dei prezzi.
Il governo di Madrid spinge per contratti unici di acquisto mentre “noi stiamo lavorando con la Commissione anche per gli stoccaggi” di gas “a livello europeo che potrebbero favorire il nostro approvvigionamento” non solo in tempi di emergenza, spiega Amendola. Prende forma informalmente un asse Roma-Madrid per spingere non solo sugli acquisti ma anche su riserve energetiche a livello UE. “Come Europa possiamo muoverci insieme non solo con acquisti ma anche con gli stoccaggi”.
“Il nostro impegno è confermare le ambizioni, ma guardando con molto pragmatismo a tutte le filiere industriali che nel nostro Paese sono importantissime”, afferma Amendola, che poi assicura che a livello europeo “investiremo molto su un fondo per la transizione sociale, perché non c’è possibilità di raggiungere i livelli che ci auspichiamo senza una forte partecipazione del mondo del lavoro, delle figure professionali. E’ una grande sfida che, conti alla mano, cercheremo di affrontare in maniera seria e pragmatica”, ha sottolineato.