AGGIORNAMENTO
Nel pomeriggio del 24 settembre la Corte d’appello di Sassari ha disposto la scarcerazione di Puigdemont, obbligandolo però a non lasciare la Sardegna, in attesa di una decisione sull’estradizione chiesta dai magistrati spagnoli.
Bruxelles – L’eurodeputato ed ex-presidente della Generalitat de Catalunya, Carles Puigdemont, è stato arrestato ieri sera (23 settembre) all’aeroporto di Alghero, in Sardegna, e si trova ora nel carcere di Sassari. L’arresto è stato effettuato dalla polizia italiana sulla base di un mandato europeo, emesso dalle autorità spagnole per reati contro l’ordine e la sicurezza pubblica nazionale. L’udienza di convalida del fermo è attesa per la tarda mattinata di oggi, quando l’autorità giudiziaria dovrà decidere se rilasciarlo o ordinare l’estradizione in Spagna.
Il leader indipendentista catalano – a cui il Parlamento Europeo ha revocato l’immunità parlamentare lo scorso 9 maggio – avrebbe dovuto partecipare all’edizione annuale dell’Adifolk (festa internazionale della cultura popolare catalana) presso il Teatro civico di Alghero e incontrare il presidente della Regione Sardegna, Christian Solinas, e il presidente del Consiglio regionale, Michele Pais. L’avvocato di Puigdemont ha scritto su Twitter che il suo assistito è stato arrestato sulla base di un mandato europeo che sarebbe in realtà “sospeso” e su cui ora l’autorità giudiziaria della Corte di Appello di Sassari dovrà pronunciarsi.
Dal 30 ottobre 2017 Puigdemont ha lasciato la Spagna si trova in Belgio “in esilio volontario”, per sfuggire alle accuse della Procura Generale spagnola dell’organizzazione del referendum sull’indipendenza catalana il primo ottobre dello stesso anno. Le autorità di Madrid hanno emesso un mandato di cattura nazionale e due mandati di cattura europei (uno ritirato il 5 dicembre 2017 e uno annullato il 19 luglio 2018) per reati di ribellione, sedizione e appropriazione indebita di denaro.
Alle elezioni del 26 maggio 2019 per il rinnovo del Parlamento UE Puigdemont è stato eletto come eurodeputato insieme a Antoni Comín, ex-ministro della Salute, e Clara Ponsatí, ex-ministra dell’Istruzione (anche loro ricercati dalle autorità spagnole). Due anni più tardi la commissione giuridica del Parlamento UE ha votato a favore del rapporto preparato dal conservatore bulgaro Angel Dzhambazki (ECR), in cui si chiedeva agli eurodeputati di di escludere la protezione dell’immunità parlamentare per gli eventi dell’indipendenza catalana del 2017, due anni prima dell’elezione dei tre politici catalani come membri del Parlamento UE.
Il 30 luglio di quest’anno il Tribunale dell’Unione Europea ha respinto la richiesta di sospensione della revoca dell’immunità, confermando la decisione dell’Eurocamera. L’arresto di Puigdemont ad Alghero (Sardegna) apre un nuovo capitolo nella questione dell’indipendentismo catalano e dell’estradizione dell’ex-presidente della Generalitat de Catalunya