Bruxelles – Nel dibattito aperto in Europa su quale sistema di etichettatura nutrizionale adottare, è un endorsement che pesa quello che arriva dall’Agenzia internazionale di ricerca contro il cancro (IARC), una costola dell’Organizzazione mondiale della Sanità (OMS). L’IARC ha pubblicato ieri (primo settembre) un documento intitolato “The Nutri-Score: A Science-Based Front-of-Pack Nutrition Label” dedicato al sistema nutrizionale a colori che divide da mesi l’Unione Europea, e si schiera con forza a sostegno dell’adozione sistematica del Nutri-score in tutta Europa e oltre.
Condotto dagli scienziati di IARC , lo studio definisce il Nutri-Score “un’etichetta nutrizionale chiara e semplice che valuta la qualità nutrizionale dei prodotti alimentari” e soprattutto “uno strumento efficace per guidare i consumatori verso scelte alimentari più sane”. Il documento sottolinea la “superiorità” del sistema nutrizionale a semaforo rispetto ad altre etichette nutrizionali che oggi sono al vaglio dell’UE e “ne chiede l’adozione diffusa e sistematica in Europa e oltre, per aiutare i consumatori a ridurre il rischio di malattie non trasmissibili come il cancro”. L’agenzia dell’OMS stima circa 11 milioni di morti in tutto il mondo nel 2017 attribuibili a malattie legate a diete malsane. “Aiutare i consumatori fare scelte alimentari più sane, ad esempio con minori apporti di zuccheri, grassi saturi, sale ed energia, e maggiori assunzioni di fibre alimentari e frutta e verdura, rimane una sfida importante per la salute pubblica”.
“La riduzione del rischio di mortalità e di cancro legato a un consumo elevato di alimenti con valutazioni favorevoli di Nutri-Score è stato stabilito scientificamente, ed è fondamentale intensificare il suo uso in Europa e oltre”, afferma Mathilde Touvier, una ricercatrice a capo di questo studio e del team di ricerca di epidemiologia nutrizionale all’Istituto nazionale francese della salute e della ricerca medica. Aggiunge che il Nutriscore potrebbe anche incentivare i produttori di alimenti a “migliorare la qualità nutrizionale dei loro prodotti e aiutare i governi ad attuare strategie efficaci per prevenire il cancro e altre malattie legate alla nutrizione”.
Il Nutriscore si presenta come un sistema di valutazione nutrizionale che va dalla “A”, di colore verde, alla “E”, di colore rosso, che è stato inventato in Francia e che è già stato adottato anche dal Belgio, la Germania, il Lussemburgo e i Paesi Bassi, mentre in Spagna è in fase di approvazione. Nel dibattito in corso sulla strategia Farm to Fork (Dal campo alla tavola), l’Unione Europea dovrà adottare entro la fine del 2022 un sistema di etichettatura armonizzato e uguale per tutti a livello europeo. Attorno a questo confronto ci sono essenzialmente due schieramenti: da un lato, una coalizione di 7 paesi (Belgio, Francia, Germania, Lussemburgo, Paesi Bassi, Spagna e Svizzera) che ha annunciato l’istituzione di un meccanismo di coordinamento per facilitare l’adozione del Nutriscore. Di recente, Parigi e Berlino hanno rafforzato il loro asse di alleanze per l’armonizzazione dell’etichettatura francese; dall’altro lato, si pone una coalizione lanciata dall’Italia, che comprende Paesi come Repubblica Ceca, Grecia e Romania ma che il governo di Roma sta cercando di allargare. Per l’Europa meridionale è una questione di principio visto che diversi prodotti mediterranei come l’olio d’oliva, il parmigiano o il prosciutto vengono penalizzati con un colore che rispecchia un voto basso, come ‘C’ o ‘D’. Proprio l’Italia ha lanciato la sua proposta di etichettatura alternativa a batteria (in foto a destra).
Per il ministro delle Politiche agricole, Stefano Patuanelli, la partita è ancora tutta da giocare. “Non posso ancora dire che abbiamo vinto la battaglia contro il Nutri-score, lo sapremo nel 2022. Però posso dirvi che nemmeno nelle previsioni più ottimistiche di 6-8 mesi fa, avrei pensato oggi di trovarmi con questo sentimento diverso rispetto all’etichettatura fronte-pacco e in particolare alla critica al Nutriscore”, ha affermato al convegno ‘L’informazione nutrizionale in Europa fra rischi e opportunità’, organizzato da Confagricoltura a Cibus, il Salone Internazionale dell’Alimentazione ospitato dalla Fiera di Parma. Secondo il ministro in quota cinque stelle, “più spieghiamo il nostro sistema a batterie, più questo viene apprezzato e tanto più viene criticato quel sistema di condizionamento chiamato Nutri-score”. Patuanelli non tiene conto del fatto che da gennaio 2022 la Francia assumerà le redini della presidenza di turno dell’UE e darà battaglia per influenzare la decisione della Commissione Europea a riguardo.
Sempre da Parma però arriva il sostegno della prima grande catena di distribuzione alla battaglia dell’Italia: Francesco Pugliese, CEO di CONAD, ha spiegato che nel suo gruppo “siamo contrari al Nutriscore, sui nostri prodotti a marchio apporremo l’etichettatura Nutriform che garantisce una scelta più equilibrata e corretta”. Posizione molto apprezzata da Paolo De Castro, capogruppo dei Socialisti&Democratici in Commissione agricoltura del Parlamento europeo:
https://twitter.com/paolodecastro/status/1433347498035322882