“Con la Germania e la Francia dirette verso elezioni incerte, l’Italia appare come un polo di stabilità nell’Unione Europea”. È quanto scrive il Financial Times in un articolo di analisi firmato da Ben Hall. Anzi, con Mario Draghi alla presidenza del Consiglio, l’Italia ha “smesso di essere sinonimo di disfunzionalità politica”.
Grazie alla vittoria all’Eurovision, al trionfo agli Europei di calcio e agli ori guadagnati alle Olimpiadi, “l’Italia si sta godendo un’estate di successi superiore al previsto. Il successo più grande, però, è che il Paese ora ha un governo che funziona”.
“L’ex presidente della Bce non ha ancora compiuto il miracolo di salvare l’Italia come salvò l’euro, ma in sei mesi ha posto le basi per la ripresa e la rinascita del suo Paese”, osserva Hall. “Alla luce del fardello del suo debito e dei problemi economici profondamente radicati, l’Italia rappresenta ancora una minaccia sistemica alla sostenibilità della moneta unica nel lungo termine. Per ora, tuttavia, trasuda ottimismo e fiducia”.
“Il più importante risultato raggiunto da Draghi è stato rimettere in carreggiata una campagna vaccinale che stentava”, prosegue il Financial Times. “All’inizio di marzo, l’Italia aveva inoculato solo 8,6 dosi ogni 100 persone, al di sotto della media europea. Peggio ancora, non stava riuscendo a dare la priorità agli italiani più anziani e vulnerabili. Mentre i tassi di mortalità scendevano in Europa, in Italia crescevano”.
“Ora”, ricorda Hall, “le somministrazioni in Italia superano la Germania, la Francia, la media Ue e, presto, il Regno Unito. Prima che il Paese si fermasse per le vacanze di agosto, l’Italia stava somministrando oltre 500 mila dosi al giorno. L’obiettivo del governo di vaccinare l’80% della popolazione sotto i 12 anni entro fine settembre sembra a portata di mano. La richiesta di mostrare un “green pass” vaccinale per accedere a ristoranti e locali dovrebbe stimolare l’inoculazione. A differenza della Francia, il pass non ha provocato l’opposizione della piazza. Con tassi di infezione ancora sotto controllo, l’Italia è stata in grado di riaprire la sua economia da aprile, evitando nuove restrizioni”.
“La seconda grande prova di Draghi è stata agire con forza con il recovery plan italiano”, osserva Hall. “In totale, Roma sta mobilitando 235 miliardi di euro per ravvivare la sua economia nei prossimi cinque anni. Ovviamente il denaro va speso con prontezza e va speso bene e l’Italia non ha buoni trascorsi in proposito. Ma affidare il Recovery Fund al Tesoro – un’istituzione rispettata e professionale – aiuterà a concentrare il denaro su meno progetti”.
“In ultimo”, scrive ancora Hall, “Draghi ha legato strettamente i piani del recovery fund a riforme economiche e amministrative”. Dopo la riforma della giustizia, “un importante punto di svolta” che ha mostrato “la disponibilità dei partiti a fare sacrifici politici in nome del cambiamento”, le prossime sfide saranno “la riforma delle norme sulla concorrenza” e “la riforma fiscale”, che si presenta come “la prova più ambiziosa”.
“Draghi potrebbe limitare i cambiamenti alla semplificazione amministrativa o puntare a una riforma più ambiziosa che tagli le tasse sul lavoro”, continua il Financial Times. “Ha lo spazio di manovra fiscale per essere coraggioso. La crescita economica potrebbe raggiungere il 5% quest’anno. Per una volta, l’Italia sta rimbalzando da una recessione”.
“La grande domanda rimane quanto Draghi resterà premier”, sottolinea il quotidiano britannico, “le prossime elezioni sono previste nel giugno 2023. Anche se la sua coalizione reggesse, Draghi potrebbe essere tentato di passare alla presidenza. Infatti, il prossimo febbraio finirà il mandato di Sergio Mattarella. In un mondo ideale, Mattarella verrebbe persuaso a restare per un altro anno”, conclude il Financial Times. “Draghi ha bisogno di più tempo per cambiare l’Italia”.