Bruxelles – “Lo Stato dovrebbe assumersi la responsabilità dell’assassinio”di Daphne Caruana Galizia, la giornalista investigativa maltese uccisa con una bomba sistemata nella sua automobile il 16 ottobre 2017.
La giornalista è stata in pratica offerta a chi la voleva morta da un governo e da una polizia corrotti.
Sono queste le conclusioni dell’inchiesta pubblica condotta su pressioni del Consiglio d’Europa da tre ex magistrati maltesi e consegnata ieri al primo ministro Robert Abela, che l’ha immediatamente resa pubblica. Il lavoro degli ex presidenti del Tribunale di Malta Michael Mallia, Joseph Said Pullicino e Justice Abigail Lofaro si è basato anche sulle testimonianze di numerose persone, giornalisti, politici, inquirenti ed anche l’ex premier Joseph Muscat, il suo capo di gabinetto Keith Schembri.
Nel rapporto di 437 pagine si afferma che lo stato maltese “ha creato un’atmosfera di impunità, generata dai più alti livelli dell’amministrazione all’interno dell’Auberge de Castille (la sede del governo) i cui tentacoli si sono diffusi nelle altre istituzioni, come la polizia e le authority regolatorie portando al collasso dello stato di diritto”.