Bruxelles – Prove di vaccinazione, tamponi, certificati di guarigione e ancora moduli da compilare online e tracciamento dei passeggeri. C’è chi si aspettava che il Certificato digitale europeo avrebbe facilitato di molto il modo di viaggiare in area Schengen dominata dal Coronavirus, rispetto alla confusione vissuta durante la scorsa stagione turistica. E chi, più realisticamente, sapeva già che non avrebbe cambiato di molto le sorti dei viaggi dentro l’area di libera circolazione Schengen.
Dal primo luglio in tutti gli Stati UE e gli associati Schengen è in vigore il pass europeo, che contiene una prova dell’avvenuta vaccinazione, di una guarigione dalla malattia da COVID o di un tampone (risultato negativo) effettuato entro poche ore dalla partenza o dall’arrivo. Questo per agevolare gli spostamenti e i controlli all’ingresso, con criteri più o meno armonizzati a livello europeo. Nonostante le premesse, ciascun Paese continua ad essere responsabile della definizione dei propri requisiti e regole di ingresso, che non sono standardizzati a livello UE.
Oggi, 27 luglio, a quasi un mese dal lancio del green pass europeo un dato c’è ed è che effettivamente chi è vaccinato ha vita molto più facile con le restrizioni: chi ha ricevuto la doppia dose (in certi Paesi anche una sola) riesce a circolare molto più facilmente ed eventuali restrizioni per tamponare la diffusione della variante Delta sono applicate per lo più a chi non lo è e in base all’area di rischio da cui si arriva. Di contro, il mosaico di restrizioni e misure che emerge è sempre molto poco omogeneo. Dal riconoscimento di quali vaccini autorizzati o no dall’EMA sul proprio territorio, al numero delle dosi riconosciuto per poter viaggiare liberamente ai tempi per lo svolgimento dei tamponi: l’approccio degli Stati rimane ancora molto scoordinato.
In questo articolo, in continuo aggiornamento, proviamo a tenere traccia delle principali misure restrittive introdotte di volta in volta dentro l’area Schengen dagli Stati membri, con i siti utili da guardare prima di prenotare una vacanza, a cominciare da quello del Centro europeo per la prevenzione delle malattie:
https://twitter.com/ECDC_EU/status/1423228793687355395
Austria
Per il momento Vienna consente l’ingresso a tutti gli stati membri UE e associati Schengen senza particolari restrizioni, perché considerati a basso rischio epidemiologico. In questo sito vengono aggiornate le informazioni relative ai viaggi e per l’ingresso nel Paese è necessario un test o una prova di vaccinazione completa o della ripresa dalla malattia COVID-19, attraverso il Certificato digitale dell’UE. Chi ha avuto il COVID , può viaggiare liberamente nei 180 giorni successivi alla guarigione dall’infezione dimostrata con un certificato di anticorpi o con una dose di vaccino.
Se non è possibile fornire tale prova, è necessario compilare il modulo di autorizzazione prima del viaggio, previsto anche se si arriva da uno Stato o in una zona diversa da quelli a basso rischio epidemiologico negli ultimi 10 giorni. Attualmente tutti i Paesi UE sono a basso rischio epidemiologico.
Vaccini riconosciuti: Vienna riconosce i quattro autorizzati dall’EMA (BioNTech-Pfizer, Moderna, Johnson&Johnson e AstraZeneca) ma anche i due vaccini cinesi non autorizzati dall’EMA Sinopharm e Sinovac, in quanto autorizzati nella lista di emergenza dell’OMS.
Belgio
Chi arriva, torna o transita in Belgio deve sempre compilare un modulo di localizzazione passeggeri entro 48 ore prima di arrivare nel Paese, anche se sono previste esenzioni per i brevi soggiorni (inferiore a 48 ore). Bruxelles usa un sistema a colori per segnalare il rischio epidemiologico dei Paesi, i viaggiatori provenienti da una zona “verde” o “arancione” , con o senza Certificato digitale, non sono soggetti a test o quarantena, mentre quelli che arrivano da una zona “rossa” e che detengono un Certificato con prova di vaccinazione sono esentati da ulteriori requisiti in materia di prove e quarantena se l’EUDCC. I viaggiatori provenienti da una zona rossa hanno bisogno di un certificato di test, valido per 72 ore, o devono ottenere un test all’arrivo e mettere in quarantena fino a quando non torna negativo.
Bruxelles non segue la mappa di colori dell’ECDC, ma ha una propria mappatura colorata che aggiorna ogni domenica su questo sito. Attualmente, dell’Italia sono Lazio, Sicilia, Sardegna, Veneto ad essere considerate arancioni, nessuna è in rossa.
Bulgaria
I viaggiatori completamente vaccinati possono entrare in Bulgaria senza restrizioni, dopo 14 giorni dall’ultima dose di uno dei quattro vaccini approvati dall’EMA (BioNTech-Pfizer, Moderna, AstraZeneca, Johnson&Johnson) e Sinopharm, Sinovac o Sputnik V. Si può viaggiare liberamente anche con la prova di guarigione dalla COVID valida per sei mesi (180 giorni) oppure con un risultato negativo a un tampone, sia PCR (effettuato 72 ore prima) sia rapido dell’antigene (48 ore prima dell’arrivo).
A chi non è in possesso del Certificato digitale con le tre tipologie di certificato, si applica una quarantena di 10 giorni che può essere revocata su presentazione di un documento che mostri una PCR negativo o un test antigenico rapido effettuato entro 24 ore dall’ingresso nel paese.
Qui vengono aggiornate le informazioni per viaggiare nel Paese.
Cipro
Per entrare nel Paese è prevista la compilazione entro 48 ore prima dell’inizio del viaggio del CyprusFlightPass, senza il quale si rischia una multa fino a 300 euro. Cipro utilizza un sistema codificato a colori per classificare le aree di rischio sulla base delle mappe del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC), che sono aggiornate ogni settimana.
Chi arriva da un Paese classificato come “verde”, – come lo è attualmente tutta l’Unione europea e gli Stati associati Schengen – può entrare a Cipro senza alcuna restrizione. Chi arriva dall’area “arancione” può evitare la quarantena con il Certificato digitale che attesti la vaccinazione, un risultato negativo a un test PCR eseguito fino a 72 ore prima del viaggio o con una prova di ripresa della malattia valida tra i 14 e 180 giorni da un con risultato positivo a un test PCR. Lo stesso vale per i viaggi da un Paese classificato come “rosso”, con l’ulteriore requisito di fare un altro test rapido all’arrivo se non si è completamente vaccinati.
Cipro riconosce tutti i vaccini approvati dall’EMA o dall’OMS, quindi anche i due cinesi Sinopharm e Sinovac, ma riconosce anche il russo Sputnik V.
Croazia
Prima dell’ingresso nel Paese è richiesta la compilazione di questo modulo online. Si può entrare in Croazia senza restrizioni dopo due dosi dei vaccini BioNTech/Pfizer, Moderna, AstraZeneca, Sputnik o Sinopharm o una singola del vaccino Johnson & Johnson, a condizione che siano trascorsi 14 giorni dall’ultima dose. Consentito l’ingresso in Croazia anche con una sola dose di Pfizer, Moderna o Sputnik, nel periodo tra il 22° e il 42° giorno dopo la vaccinazione; o dopo una sola dose AstraZeneca effettuata tra il 22° fino all’84° giorno successivo alla dose.
A chi è guarito dalla malattia è richiesto un certificato che attesti un risultato PCR positivo, che rimarrà valido 180 giorni, oppure la prova di aver ricevuto una singola dose di vaccino entro sei mesi dalla fine della malattia. I viaggiatori senza vaccino o senza guarigione possono entrare con un test PCR negativo, non più vecchio di 72 ore, o un test antigenico rapido negativo, non più vecchio di 48 ore.
Vaccini accettati: Pfizer, Moderna, AstraZeneca, Johnson & Johnson, Sputnik V.
Danimarca
I Paesi e le regioni dell’area Schengen sono classificati dal governo danese nelle categorie “verde”, “giallo” e “arancione” a seconda del rischio epidemiologico (qui la suddivisione aggiornata di volta in volta). I turisti che hanno completato il ciclo di vaccinazione possono viaggiare liberamente, a prescindere dal Paese da cui partono: si considera completamente vaccinato chi ha ricevuto la seconda dose da almeno due settimane di uno dei quattro vaccini approvati dall’EMA (BioNtech-Pfizer, Moderna, Johnson&Johnson, Astrazeneca).
Chi ha già avuto il COVID ed è guarito può viaggiare senza restrizioni con un test PCR positivo di almeno 14 giorni, valido per un periodo di almeno 12 mesi. Per chi, invece, non è né vaccinato né guarito dalla malattia è richiesto il test prima di partire per la Danimarca per chi arriva dalle zone verdi, giallo e arancione e un test anche all’arrivo per chi arriva da aree gialle e arancioni.
Il governo danese ha sviluppato uno strumento interattivo per capire quali restrizioni potrebbero essere applicate al tuo viaggio: Viaggiare in Danimarca come turista (coronasmitte.dk)
Estonia
Tutti i viaggiatori che arrivano in aereo in Estonia devono compilare un questionario del viaggiatore fino a tre giorni prima di arrivare. Nessuna restrizione per chi è completamente vaccinato e arriva dall’UE, dallo Spazio economico europeo o dall’area Schengen. Si considera completo il ciclo di vaccinazione dopo sette giorni dalla seconda dose per il vaccino BioNTech-Pfizer; 15 giorni dopo la seconda dose di vaccino AstraZeneca; 14 giorni dopo la seconda dose per il vaccino Moderna e 14 giorni dopo il vaccino Johnson & Johnson, che ne chiede solo una.
Chi ha avuto il COVID da non oltre sei mesi può entrare senza restrizioni con una prova di guarigione. Per chi non è né vaccinato né guarito, l’Estonia suddivide i Paesi di arrivo in base al tasso di infezione da Coronavirus: secondo questo elenco, tutti i viaggiatori provenienti da Paesi “a rischio” (giallo) o “ad alto rischio” (rosso) sono soggetti all’obbligo di un test PCR negativo prima della partenza, per quelli “ad alto rischio” in rosso è necessario anche un secondo test dopo l’ingresso e una quarantena di dieci giorni, che può essere abbreviata dopo un risultato negativo al giorno 6. L’Italia, per il momento, è tutta considerata zona verde.
Finlandia
Dal 26 luglio è stato eliminato il controllo alle frontiere interne, che il Paese aveva ripristinato. L’ingresso senza ulteriori restrizioni è consentito a 14 giorni dalla seconda dose di uno dei quattro vaccini autorizzati dall’EMA (BioNTech-Pfizer, Astrazeneca, Moderna, Johnson&Johnson) oppure a chi è guarito dalla malattia con certificato valido fino a sei mesi. Per chi, invece, non è vaccinato, ma ha un risultato negativo al test per il Coronavirus effettuato non più di 72 ore prima dell’arrivo in Finlandia o ha ricevuto la prima dose vaccino da almeno 14 giorni prima dell’arrivo in Finlandia, il governo richiede un nuovo test (gratuito) da effettuare entro 3-5 giorni (72-120 ore) dall’arrivo nel Paese.
Qui una app web messa a disposizione per facilitare gli spostamenti, mentre qui vengono aggiornate le informazioni sulle restrizioni.
Francia
Chi è già vaccinato, può viaggiare in Francia senza restrizioni. Parigi considera una persona completamente vaccinata quando è trascorsa una settimana dalla seconda dose o 28 giorni dall’iniezione di un vaccino monodose come J&J. Anche chi ha già avuto il COVID può viaggiare senza restrizioni con la prova di ripresa dalla malattia con un test PCR positivo o un test antigenico di almeno 15 giorni e non più di sei mesi, oppure con una dose di un vaccino approvato dall’EMA.
Per chi ancora non è completamente vaccinato, le regole dipendono dal colore del Paese da cui si parte: chi viaggia da un Paese della lista “verde” (per ora tutta l’Unione Europea) deve mostrare un test PCR negativo o un test dell’antigene effettuato non oltre 72 ore prima. Spagna, Portogallo, Cipro, Paesi Bassi e Grecia sono classificati come ‘verdi’ insieme a tutta l’UE ma devono comunque fornire la prova di un test PCR negativo o di un test antigenico che abbia non più di 24 ore.
Chi arriva dalla lista “arancione”, può entrare solo se dimostra di avere un motivo valido per entrare in Francia (l’elenco dei motivi è qui). Bisogna inoltre avere un PCR negativo eseguito meno di 72 ore prima della partenza o un test antigenico negativo eseguito meno di 48 ore prima della partenza. Richiesto inoltre l’autoisolamento per 7 giorni. Infine, chi viaggia da un paese della “lista rossa”, dovrà dimostrare di avere un “motivo convincente” per viaggiare in Francia, con un test PCR negativo alla mano o un test antigenico non più vecchio di 48 ore. Previsto un nuovo test all’arrivo in Francia e una quarantena obbligatoria di 10 giorni sotto la supervisione delle forze di sicurezza.
Germania
Chi è vaccinato completamente (devono essere trascorsi 14 giorni dall’ultima dose) può viaggiare. La Germania accetta i vaccini BioNtech/Pfizer, Moderna, AstraZeneca e Johnson & Johnson. Chi ha avuto il COVID da almeno 28 giorni fa e al massimo sei mesi fa, puoi viaggiare liberamente.
Berlino ha introdotto un sistema di classificazione che divide i Paesi in nuove “aree di varianti di preoccupazione”, “aree ad alta incidenza”, “aree a rischio base” e “regioni che non sono più considerate aree a rischio di base”. Secondo l’ultima lista aggiornata il 27 luglio, Spagna e Paesi Bassi sono gli unici Paesi europei nella lista ad alta incidenza, mentre tra le aree a rischio “semplici” figurano anche alcune regioni della Francia. I viaggiatori che negli ultimi 10 giorni sono stati in un’area a rischio, in un’area ad alta incidenza o in un’area con varianti del virus devono registrarsi su www.einreiseanmeldung.de prima di arrivare in Germania e avere una prova di registrazione con loro al momento dell’ingresso.
Grecia
Chi arriva in Grecia deve sempre compilare il modulo PLF, scaricabile da questo sito, con le informazioni dettagliate sul punto di partenza, la durata dei soggiorni precedenti in altri paesi e l’indirizzo del soggiorno in Grecia.
Tutti i turisti (sopra i 12 anni) sono tenuti a presentare un test negativo PCR svolto entro 72 ore prima dell’arrivo o un test antigenico negativo fatto 48 ore prima dell’arrivo. Non è richiesto il test a chi è completamente vaccinato, ovvero se sono trascorsi 14 giorni dall’ultima dose di vaccinazione, a seconda delle dosi richieste e sono in possesso di un certificato di vaccinazione. Dall’obbligo di test è esente anche chi ha avuto la malattia (ed è guarito) negli ultimi 30-180 giorni.
La Grecia riconosce tutti i vaccini autorizzati dall’EMA o dall’OMS, nonché i vaccini Sputnik V, Sinopharm e Sinovac.
Irlanda
Chi viaggia in Irlanda dall’estero, deve sempre compilare un modulo di localizzazione passeggeri prima della partenza. Con l’entrata in funzione dei Certificati digitali, si può entrare liberamente nel Paese senza ulteriori test con una prova valida della vaccinazione completata (da almeno due settimane dall’ultima dose) o della guarigione dalla malattia da non oltre sei mesi, o in alternativa presentare un risultato negativo di un test PCR eseguito entro 72 ore prima dell’arrivo nel Paese.
Vaccini approvati: tutti i quattro autorizzati dall’EMA (BioNTech-Pfizer, Moderna, Johnson&Johnson e AstraZeneca). Qui sono aggiornate le informazioni.
Lettonia
Tutti i viaggiatori devono compilare un modulo di conferma elettronico Covidpass.lv. almeno 48 ore prima dell’attraversamento della frontiera lettone. Viaggi – anche non essenziali – garantiti senza restrizioni alle persone completamente vaccinate (dopo due settimane dall’ultima dose di un vaccino autorizzato dall’EMA) o con una prova di guarigione valida per sei mesi a partire dall’undicesimo giorno dopo l’insorgenza della malattia.
Chi non è vaccinato o non è guarito, può viaggiare con un test PCR negativo pre-partenza effettuato entro 72 ore prima dell’arrivo oppure un test rapido entro 48 ore. Tuttavia, la Lettonia fa una suddivisione tra Paesi a basso e alto rischio: chi è vaccinato o guarito può sempre circolare senza restrizioni, mentre chi non lo è deve necessariamente presentare il test prima dell’arrivo.
Qui viene aggiornata la lista dei Paesi ad alto o basso rischio, l’Italia nell’ultima nota aggiornata al 23 luglio risulta in zona verde (basso rischio).
Lituania
Chiunque in arrivo in Lituania deve compilare un modulo sul sito web del Centro nazionale di sanità pubblica entro 48 ore e presentare la conferma ricevuta, il codice QR, al momento dell’imbarco o al controllo di frontiera. Le persone completamente vaccinate (2 settimane dopo la seconda dose) possono viaggiare liberamente all’interno del Paese dove sono riconosciuti i vaccini Johnson & Johnson, BioNTech-Pfizer, Moderna e AstraZeneca approvati dall’EMA. Viaggi senza restrizioni anche per chi è guarito dalla malattia da non oltre 6 mesi.
Chi non è completamente vaccinato o non è guarito dal virus, deve fare un test prima di arrivare in Lituania: o un test PCR entro 72 ore dall’arrivo nel Paese o un test dell’antigene entro 48 ore prima. La Lituania segue la mappa a colori dell’ECDC e i viaggiatori che arrivano da Paesi “gialli” devono sostenere un secondo test PCR tra i giorni 3 e 5 dopo l’arrivo, mentre da chi arriva da Paesi “rossi” deve autoisolarsi per 10 giorni. Su questo sito vengono aggiornate le informazioni.
Lussemburgo
I viaggiatori completamente vaccinati possono viaggiare in Lussemburgo senza restrizioni, dopo 14 giorni con doppia dose di AstraZeneca, BioNTech/Pfizer o Moderna, o una singola Johnson & Johnson. La prova di guarigione vale tra l’11° e il 180° giorno giorno dal test positivo. Chi non è né vaccinato né guarito, può viaggiare con un certificato digitale che attesti un test PCR negativo effettuato nelle 72 ore prima del volo, o un test antigenico rapido effettuato fino a 48 ore prima.
Malta
Prima di entrare a Malta è sempre obbligatorio compilare la dichiarazione di viaggio di salute pubblica e il modulo di localizzazione dei passeggeri (PLF). Malta è il Paese che più di tutti ha reintrodotto misure restrittive ai viaggi: dal 14 luglio ha limitato l’ingresso nell’isola, accettando solo chi è vaccinato con doppia dose di uno dei vaccini autorizzati dall’EMA (BioNTech-Pfizer, Moderna, Johnson&Johnson e Astrazeneca). Non viene riconosciuta una prova di guarigione dal virus come strumento per entrare nel Paese e si applica una classificazione per colore ai Paesi di arrivo che non segue le regole dell’ECDC. Chi non è vaccinato, dai 12 anni in su può effettuare un test PCR negativo entro 72 ore dall’arrivo a Malta, con l’obbligo di mettersi in quarantena 14 giorni. L’Italia è attualmente considerata zona rossa.
Paesi Bassi
Per chi viaggia in aereo è necessario compilare il modulo della dichiarazione sanitaria. Chi è completamente vaccinato o guarito può viaggiare nei Paesi Bassi senza restrizioni, anche se arriva da un’area ad alto rischio, qui l’elenco. Completamente vaccinato significa che sono trascorse due settimane dall’ultima dose di uno dei vaccini tra AstraZeneca, BioNTech/Pfizer, Moderna, Johnson & Johnson, Sinopharm BIBP o Sinovac (i due vaccini cinesi riconosciuti dall’OMS).
Per chi non ha il vaccino o la prova di guarigione, si può viaggiare senza restrizioni se da un Paese o da una regione “sicuri”, secondo l’elenco riportato sopra, in cui attualmente ci sono la maggior parte dei paesi dell’UE, Italia compresa. Se invece si arriva da un’area ad alto o molto alto rischio, c’è bisogno di un test PCR negativo effettuato almeno 72 ore prima dell’arrivo nei Paesi Bassi.
Polonia
Trascorsi 14 giorni dalla seconda dose di un vaccino approvato dall’UE, una prova di avvenuta guarigione o un test negativo (PCR o antigenico) effettuato non oltre 48 ore prima dell’ingresso in Polonia, consentono la libera circolazione dei viaggiatori in arrivo dall’area Schengen senza ulteriori requisiti di quarantena, che invece è prevista per chi non ha il certificato digitale per 10 giorni.
Ogni persona che attraversa il confine con l’aereo deve compilare questo modulo elettronico di localizzazione dei passeggeri. Questo il sito in cui vengono aggiornate le informazioni.
Portogallo
Tutti i viaggiatori prima di entrare nel Paese devono compilare la Passenger Locator Card a prescindere dallo Stato di partenza.I turisti con un certificato digitale UE possono recarsi in Portogallo 14 giorni dopo aver completato il ciclo vaccinale con i quattro autorizzati dall’EMA (BioNTech/Pfizer, Moderna, AstraZeneca e Johnson & Johnson) o con una prova di guarigione considerata valida dall’undicesimo giorno dopo il test positivo fino a sei mesi (180 giorni). I viaggiatori che non sono completamente vaccinati devono presentare un test PCR negativo eseguito entro 72 ore dal loro arrivo o un test rapido dell’antigene eseguito entro 48 ore dall’imbarco sul volo.
Qui vengono aggiornate le informazioni.
Romania
Con un ciclo di vaccinazione completo da 10 giorni con uno dei quattro vaccini approvati dall’EMA (AstraZeneca, Biontech-Pfizer, Moderna e Johnson&Johnson) o con una prova di essersi ripreso dal COVID tra 14 e 180 giorni prima di arrivare in Romania, si è esenti dall’obbligo della quarantena. Per chi non è vaccinato o guarito, la Romania ha una propria classificazione di aree a rischio (l’ultima aggiornata al 22 luglio) per cui chi viaggia da una delle “zone verdi” sulla lista della Romania – compresa l’Italia – si può entrare nel Paese senza quarantena. Chi arriva da una zona “arancione” o “rossa”, è obbligatorio un test PCR negativo eseguito non più di 72 ore prima dell’ingresso nel Paese o dell’imbarco sul volo.
Slovenia
Riconosce il Certificato digitale a chi è completamente vaccinato tra i 7 e i 14 giorni dalla prima dose a seconda della tipologia di vaccino, o dalla singola dose di Johnson & Johnson: 7 giorni per BioNtech/Pfizer, 14 per Moderna, 21 con AstraZeneca, 14 con Johnson & Johnson, e poi riconosce anche Sputnik V, Sinovac e Sinopharm.
Chi ha già avuto il COVID deve dimostrare di essere guarito con un risultato positivo del test PCR che sia più vecchio di 10 giorni ma non più vecchio di sei mesi o un certificato medico che attesti la malattia negli ultimi 6 mesi. Chi non è né vaccinato né guarito, deve provvedere a effettuare un test di PCR non più di 72 ore prima dell’arrivo o un test antigenico rapido effettuato non più di 48 ore prima dell’arrivo.
Per aiutare a capire come spostarsi, la polizia ha messo a punto un’applicazione web chiamata Enter Slovenia per facilitare il viaggio in Slovenia.
Spagna
I viaggiatori con un certificato digitale UE possono recarsi in Spagna 14 giorni dopo aver completato il ciclo completo di vaccinazione. Madrid riconosce tutti i vaccini autorizzati dall’EMA (BioNTech/Pfizer, Moderna, AstraZeneca e Johnson & Johnson, nonché i vaccini cinesi Sinopharm e Sinovac in quanto riconosciuti dall’OMS). Chi ha avuto la malattia e ha un certificato digitale che lo attesti, può circolare senza ulteriori restrizioni tra gli 11 giorni dopo il primo test positivo e fino a sei mesi dopo tale data. I viaggiatori che non sono completamente vaccinati o guariti, devono presentare un test PCR negativo o un test dell’antigene eseguito entro 48 ore dall’arrivo in Spagna.
La Spagna aggiorna una lista di Paesi UE considerati “aree a rischio” a cui è richiesto espressamente un certificato digitale con l’attestazione del vaccino, della ripresa dalla malattia o di un test negativo. Qui la lista aggiornata al 27 luglio che include anche Lazio, Sardegna, Sicilia e Veneto, sulla base dei dati dell’ECDC. I Paesi non inclusi in questo elenco non devono presentare nulla all’arrivo.
Indipendentemente dal Paese di provenienza, per entrare in Spagna con un volo è necessario compilare un modulo a partire da 48 ore prima della partenza. È possibile accedere al modulo e firmarlo tramite il sito web Spain Travel Health o le applicazioni per dispositivi Android o iOs. Chi arriva in traghetto, deve compilarlo al seguente link https://spthm.puertos.es/. Qui le informazioni aggiornate di volta in volta.
Svezia
Fino al 31 agosto, chi arriva da un paese UE deve avere un certificato di vaccinazione (dopo due settimane dalla prima dose di uno dei vaccini autorizzati dall’EMA o dall’OMS), un test negativo da non più di 72 ore o una prova di ripresa dalla malattia (Test PCR positivo fatto almeno 11 giorni prima). La Svezia è l’unico Paese a riconoscere una sola dose di vaccino contro il COVID, anche per i vaccini che richiedono la doppia dose.
L’unica eccezione è prevista per chi arriva da Danimarca, Finlandia, Islanda o Norvegia per i quali non è necessario il test.
Fino al 31 agosto è in vigore un divieto di viaggio non essenziale in Svezia da paesi al di fuori dall’UE, con alcune eccezioni riportate qui.
Ungheria
L’ingresso dagli Stati membri dell’UE e dai paesi associati Schengen è possibile per i titolari di certificati COVID digitali UE e per i viaggiatori con un certificato di vaccinazione valido o la prova di ripresa dalla malattia negli ultimi 6 mesi. Budapest accetta tutti i vaccini approvati dall’EMA e dall’OMS (Sinovac e Sinopharm), nonché i vaccini russi approvati per l’uso nel paese. A chi non è vaccinato o guarito è richiesto un test PCR negativo effettuato non più di 72 ore prima dell’ingresso nel Paese. Qui le informazioni vengono aggiornate.
I viaggi su strada, ferrovia, o vie navigabili da Croazia, Austria, Romania, Serbia, Slovacchia o Slovenia, puoi entrare nel Paese senza restrizioni “indipendentemente dalla nazionalità o dalla protezione contro il Coronavirus”.
La app RE-OPEN EU
La Commissione Europea lanciava ormai un anno fa una app, ancora molto approssimativa, per cercare di tenere traccia dei cambiamenti nelle misure restrittive e cercare di facilitare la vita a chi deve prenotare un viaggio all’interno dell’area Schengen. Una missione non semplice, la app dopo un anno ha ancora discreto margine di miglioramento ma la colpa è da additare prevalentemente agli Stati che non forniscono alla Commissione le informazioni aggiornate di volta in volta, che quindi spesso “rimane indietro”. Può essere utile consultarla prima di fare un viaggio, ma principalmente è utile per capire su quali siti istituzionali dei vari Stati membri andare a cercare le informazioni aggiornate sulle restrizioni.