Bruxelles – Nel quadro dell’Autorità europea per la preparazione e la risposta alle emergenze sanitarie (HERA), varata a febbraio dalla Commissione, oggi (23 luglio) si riunisce per la prima volta il nuovo gruppo di esperti dell’UE dedicato alle varianti del Coronavirus, composto da sedici membri di cui due rappresentanti dell’Agenzia europea dei medici (EMA) e del Centro europeo di prevenzione e controllo delle malattie (ECDC). Gli altri quattordici – qui l’elenco nel registro dell’UE – sono esperti provenienti da vari Stati membri o associati Schengen. Dall’Italia partecipa al gruppo Paola Stefanelli, Capo del Centro Collaborativo dell’Organizzazione mondiale della Sanità (OMS) per la Polio e dottore del Dipartimento di Malattie Infettive dell’Istituto Superiore di Sanità.
Mentre nel Continente la variante Delta, individuata per la prima volta in India e poi in Regno Unito, è diventata maggioritaria oltre che la più contagiosa, dalle poche informazioni che la Commissione ha diffuso il gruppo discuterà oggi di categorizzazione delle varianti e la necessità di adattare i vaccini ad esse. “Le infezioni per la variante Delta sono in aumento in tutta Europa. La pandemia di COVID-19 continua, così come i nostri sforzi per contenerla. Non è il momento di abbassare la guardia”, ha commentato il commissario per la Salute, Stella Kyriakides, spiegando che il nuovo gruppo di esperti sulle varianti, avanzerà delle raccomandazioni alla Commissioni per anticipare “le varianti e la loro minaccia”. La delta è attualmente la variante dominante anche in Italia, dove su tutti i tamponi positivi al Coronavirus sequenziati dalle autorità (che non rappresentano il totale dei tamponi effettuati) al 20 luglio risulta presente a oltre l’87 per cento.