Roma – Le regole restano ma non devono essere rigide e con un insegnamento da non dimenticare: “Mai più Grecia 2008”. Il saggio di Gianni Pittella e Federico Bonomi è un libro agile, “da consigliare nelle scuole”, propone qualcuno, perché “l’Europa oltre le regole”, suggerisce la chiave per dare un futuro più condiviso ai 27 senza che gli Stati si sentano in gabbia.
Al Senato, l’ex vice presidente dell’assemblea di Strasburgo, chiama a raccolta i capigruppo di quasi tutti i partiti. Amicizia e soprattutto stima, – dell’Unione europea ha grande esperienza, dicono i senatori intervenuti alla presentazione – e rivendica l’importanza di condividere certi argomenti a partire dai parlamenti nazionali, specialmente nell’anno della Conferenza sul futuro dell’Europa, l’occasione per fare proposte concrete e per cambiare le regole.
Al parterre trasversale partecipa anche il sottosegretario per gli Affari UE Enzo Amendola che accoglie l’invito a considerare il saggio come “uno strumento decisivo nel lavoro che faremo nel prossimo anno”, perché dopo la pandemia quelle regole non torneranno. “Erano inadeguate anche nell’era pre-Covid”, con un Europa a bassa crescita, bassa produttività e competitività già in forte ritardi sui colossi Usa e Cina. Ora bisogna cambiare “anche a trattati vigenti, ricordate quando dicevano che gli eurobond non si potevano fare”?, dice Amendola convinto che dopo questa crisi la maggior parte dei 27 non potrà sostenere la rigidità del 3 % di deficit Pil e il 60 % del debito.
Il Commissario Paolo Gentiloni, firma la prefazione di “Europa oltre le regole”, un altro contributo per giungere alla riforma complessiva dell’architettura economica dell’Unione. Per Pittella serve anche il salto federale, suo storico pallino, sfidando la questione del bilancio comune, e spingendo per affrontare il tema ora, sfruttando il dibattito della Conferenza sul futuro dell’Europa da cui devono scaturire “proposte incisive”, Così, nelle nuove regole di bilancio “si deve uscire dallo schema rigido di rigoristi e lassisti, che sono una scemenza” spazzando via la propaganda da questo dibattito.
Sulla riforma del patto di stabilità “che è diventato di austerità e si è dimostrato un veleno democratico se guardiamo solo a quello che è successo in Grecia” Pittella e Bonomi lanciano un’idea precisa: “La golden rule asimmetrica”. Nessuno spavento, sembra difficile ma non lo è: “Le regole su debito e deficit ci sono ma quando nei periodi di crisi, si sospendono e vengono scomputati i debiti per la crescita sostenibile. E’ esattamente ciò che troviamo nei PNRR”.
Con queste modalità “è un Europa che può ripartire – aggiunge l’altro autore Federico Bonomi – se c’è fiducia tra gli Stati ma questa fiducia non si conquista con le sanzioni”. Cruciali sono le riforme nazionali, “perché il debito va affrontato e ridotto: non solo con la crescita o con la mutualizzazione che si risolvono i problemi dell’Italia”. Passi necessari, tutto va messo sullo stesso tavolo, “per uscire dalla dinamica dell’Europa cattiva che non ci fa spendere”.