Roma -Partiranno il 15 ottobre i primi voli di Italia Trasporto Aereo, la new company tutta statale che nasce dalle ceneri di Alitalia e per la quale si è conclusa la lunga trattativa con l’UE. L’annuncio ufficiale arriva dal ministero dell’Economia: “La discussione con la Commissione Europea ha consentito di giungere ad una soluzione costruttiva ed equilibrata, che garantisce la discontinuità necessaria al rispetto della normativa europea”. A questo punto si può procedere con l’aumento di capitale di ITA, e “creare le condizioni per la firma del memorandum d’intesa per il passaggio di determinate attività da Alitalia alla nuova compagnia”.
Il via libera di Bruxelles apre la strada alla partenza della newco: all’inizio, con 52 aeromobili, ITA servirà 45 destinazioni con 61 rotte che saliranno a 74 destinazioni e 89 rotte nel 2025, quando si concluderà il processo di ribilanciamento dei voli verso il lungo raggio. I dipendenti saranno 2750-2950. Il lungo braccio di ferro con l’Europa che chiedeva discontinuità con Alitalia, ha riguardato la questione degli slot, cioè il portafoglio delle compagnie aeree, ITA potrà conservare l’85 per cento dei diritti di Milano Linate e il 43 per cento di Roma Fiumicino.
“Un risultato importante che certifica la bontà del progetto in una logica di investimento privato da parte dell’azionista pubblico” ha commentato il presidente, Alfredo Altavilla, assicurando che “nei prossimi 90 giorni dovremo completare la transizione verso il decollo del primo aeromobile il 15 ottobre”.
L’aumento di capitale di 700 milioni dell’assemblea dei soci consentirà al management di acquisire gli asset di volo da Alitalia e il completamento delle certificazioni per commercializzare i biglietti.
Parallelamente, la vecchia compagnia cederà il marchio“Alitalia” attraverso una gara pubblica a cui parteciperà ITA. Anche le attività comprese nel settore “ground handling” saranno cedute tramite gara alla quale la nuova compagnia parteciperà come azionista di maggioranza insieme ad altri partner. Diverso il futuro delle attività di manutenzione a cui ITA potrà partecipare solo con una quota di minoranza con altri investitori.
La nota dolente riguarda il fronte dell’occupazione, con la nuova compagnia che in fase di avvio potrà assicurare l’assunzione di circa un terzo degli attuali dipendenti di Alitalia. In una nota il ministero dello Sviluppo economico assicura tuttavia “il massimo impegno per accompagnare il periodo di transizione attraverso una corretta vigilanza sull’amministrazione straordinaria” della bad company. Insieme al ministero del lavoro “saranno attivate tutte le tutele consentite per i lavoratori che non troveranno posto nella newco, verso nuove prospettive”.