La legge elettorale che regola il meccanismo delle elezioni europee è stata rinviata alla Corte costituzionale: i dubbi riguardano lo sbarramento che fissa al 4% la soglia minima di consensi da ottenere per potere accedere al Parlamento europeo. A rinviare la legge alla Consulta è stato il Tribunale di Venezia che ha accolto il ricorso presentato dall’avvocato Felice Besostri, uno dei legali che aveva già firmato anche il ricorso che ha portato alla bocciatura del Porcellum. Lo ha reso noto lo stesso avvocato, spiegando che i dubbi sollevati riguardano la soglia di sbarramento del 4%, che “contrasterebbe con il voto libero sancito dall’articolo 48 della Costituzione”.
Il tempo stringe ma teoricamente anche in Italia potrebbe così delinearsi uno scenario simile a quello tedesco, dove la Corte Costituzionale ha dichiarato incostituzionale e quindi cancellato lo sbarramento al 3%, dopo avere già imposto, nel 2011, un abbassamento rispetto alla soglia del 5% allora in vigore.
“È una notizia che apre un varco alla democrazia nel nostro Paese”, arriva pronta la reazione dei Verdi, da sempre polemici contro la soglia. “Lo sbarramento per l’elezione degli eurodeputati è incostituzionale perché viola i trattati europei”, sottolinea i co-portavoce degli ecologisti, Angelo Bonelli. “Adesso – dice – ci auguriamo che la Consulta prenda una decisione prima del 25 maggio. Ad ogni modo, lo annunciamo sin d’ora, i Verdi impugneranno i verbali di proclamazioni degli eletti presso i tribunali italiani e alla Corte di giustizia europea”.