Bruxelles – L’indagine sugli aiuti fiscali dei Paesi Bassi alle società Nike e Converse si può fare. Lo ha deciso oggi il tribunale dell’Unione europea respingendo integralmente i ricorsi presentati dalle due multinazionali.
Nel 2019 l’esecutivoi europeo aveva avviato un’indagnie perché secondo la valutazione provvisoria della Commissione, quei due tax rulings conferiscono un vantaggio selettivo, in quanto l’imposta sulle società, alla quale la Nike e la Converse sono soggette nei Paesi Bassi, viene calcolata sulla base di un livello di profitto annuale inferiore rispetto a quello che si avrebbe se le operazioni infragruppo di tali società fossero calcolate ad un prezzo applicato secondo il principio di libera concorrenza. L’importo dei corrispettivi dovuti dalla Nike e dalla Converse non corrisponde all’importo che sarebbe stato pattuito a condizioni di mercato per una transazione comparabile tra società indipendenti, sostiene la Commissione che sospetta un aiuto di stato illegale.
La Nike e la Converse hanno però chiesto al Tribunale dell’Unione europea di annullare la decisione della Commissione, con argomenti relativi alla violazione dell’obbligo di motivazione, ad errori manifesti di valutazione e al mancato rispetto dei diritti procedurali. Con la sentenza di oggi, il Tribunale non accoglie nessuno degli argomenti addotti e quindi respinge integralmente il ricorso.