Bruxelles – Non era in agenda, ma ci finisce di diritto e prepotentemente. La tassazione delle imprese, con l’accordo trovato in sede di G20 per un’aliquota minima del 15% per le multinazionali che fatturano che realizzano almeno 750 milioni euro di entrate finanziarie combinate, diventa praticamente l’argomento del giorno. Sarà perché l’Eurogruppo prevede il dibattito con il segretario al Tesoro americano, Janet Yellen, ma tutti sottolineano la necessità di battere il ferro finché é caldo.
“Dobbiamo essere certi di avere un accordo su tutto, anche sui dettagli che mancano“, sottolinea il ministro delle Finanze tedesco, Olaf Scholz, al suo arrivo nella sede del Consiglio UE per partecipare ai lavori. Su tasse e imprese, “bisogna fare in fretta”, e quindi è giusto parlarne subito, anche con la controparte statunitense, visto che i giganti del web sono tutti statunitensi. Ma in virtù della ritrovata collaborazione trans-atlantica e l’intesa trovata nel G20, è bene creare il terreno per lavorare tutti insieme e meglio. Giusto dunque mettere da parte il progetto di tassa digitale. “Il fatto che l’Unione abbia deciso di mettere sul tavolo la proposta adesso dimostra che stiamo facendo progressi a livello internazionale“, sottolinea ancora il ministro tedesco.
L’obiettivo dichiarato degli europei era del resto quello di arrivare ad un accordo condiviso in materia di tasse, e se i partner internazionali non avessero mostrato disponibilità a lavorarci l’Ue sarebbe andata avanti da sola, come apripista. Ora, nel rispetto di quest’impostazione tutto si blocca, e l’Europa degli Stati vuole mostrare una volta di più affidabilità e serietà del’Europa.
“Ho informato il segretario Yellen della nostra decisione di mettere in attesa la proposta per una tassazione digitale”, spiega il commissario per l’Economia e la fiscalità, Paolo Gentiloni. “Così facendo possiamo concentrarci per lavorare insieme al raggiungimento dell’ultimo tassello di questo accordo storico”. Gentiloni porta il punto di vista dell’esecutivo comunitario anche ai ministri delle Finanze dei Ventisette, interessati a lavorare alle prossime mosse.
Anche il ministro austriaco, Gernot Blümel, sottolinea l’importanza dell’accordo raggiunto in sede di G20, e manifesta “l’augurio di poterlo attuare quanto prima”. Ne parlano tutti, perché l’obiettivo di avere una tavola rotonda con Yellen è “rivedere la cooperazione” bilaterale, ammette il presidente dell’Eurogruppo, Paschal Donohoe.
Non c’è dubbio che la sintonia con Washington ci sia, e che il cambio di amministrazione abbia già prodotti risultati importanti. Prima l’intesa sulla disputa Airbus-Boeing, ora l’intesa sul regime fiscale per le corportations. E’ il momento di ‘non far cadere’ quanto ottenuto a Venezia, e la tassa sulle imprese diventa l’argomento centrale del primo eurogruppo fisico a Bruxelles da mesi.