Nuove sanzioni mirate, non più soltanto contro singole persone ma anche contro compagnie russe, finora mai entrate nella lista nera europea. I governi Ue ci stanno pensando e sull’idea sembra esserci ampio accordo: formalizzare la decisione spetterà ai ministri degli Esteri, che si riuniranno lunedì a Bruxelles per il Consiglio Affari esteri. Ancora non si parla della della cosiddetta “fase tre” delle sanzioni, quella che dovrebbe colpire più direttamente gli interessi economici russi, ma piuttosto di un ulteriore ampliamento della fase due. Fino ad ora, nell’elenco delle persone colpite dall’Europa con misure restrittive figurano 48 nomi di personalità russe e ucraine, alcune vicine a Putin.
La novità starebbe nell’idea di estendere la base giuridica per le sanzioni, così da potere colpire anche aziende o entità collegate alle persone sanzionate. I destinatari di sanzioni, spiegano fonti europee, sarebbero comunque ancora legati alle vicende in Crimea, in particolare si tratterebbe di “entità coinvolte nella confisca di proprietà in modo contrario alla legge ucraina”. La decisione di continuare a concentrarsi su quanto accaduto ormai settimane fa nella penisola secessionista, mentre il fronte caldo si è ampiamente esteso, assicurano dal Consiglio, non significa “arrivare dopo la battaglia”: scopo principale della sanzioni, assicurano, “è dissuadere e non punire e su questo le nostre misure sono perfettamente focalizzate”.
Certo, la decisione dei capi delle diplomazie europee sarà molto legato a cosa accadrà in queste ore sul territorio. I segnali distensivi lanciati nelle ultime ore da Putin potrebbero spingere alcuni governi a fare marcia indietro sulla volontà di nuove sanzioni, che sicuramente non faciliterebbero l’inizio di un nuovo possibile dialogo. Cruciale sarà anche la giornata di domenica: resta da vedere se i referendum si svolgeranno, così come annunciato dai separatisti nonostante l’appello lanciato dal leader del Cremlino.
Presto anche per arrivare a decisioni sulla possibile organizzazione di un secondo incontro a Ginevra. L’ipotesi è nell’aria, se ne parla ormai apertamente: “In questi giorni è stata menzionata, ci sono contatti diplomatici e ci sono già reazioni da parte russa”, spiegano fonti comunitarie, ma nessuna proposta in questa direzione dovrebbe arrivare dal Consiglio affari esteri di lunedì, “potrebbe esserci in futuro”.