Bruxelles – Un’Europa più indipendente, più innovativa, più capace di agire. Ecco l’Unione europea secondo Angela Merkel. La cancelliera tedesca condivide la sua visione sul futuro del progetto comune, lei che di questo progetto è stata promotrice in questo primo scorcio di XXI secolo. Il capo di governo tedesco lascerà a settembre, quando si voterà per quello che si preannuncia come un voto storico perché segnante la fine di un’epoca. Prima di uscire di scena, Merkel partecipa al Brussels Economic Forum, il tradizionale appuntamento organizzato dalla direzione generale per gli Affari economici (DG ECFIN) per discutere presente e ragionare sul futuro.
Guardando il presente, fatto di misure anticrisi e di risposta alla pandemia, Merkel guarda con pragmatismo teutonico la situazione e smorza entusiasmi troppo facili. Si concede consigli prima di lasciare il suo ‘testamento politico’. “La Germania sta tornando a crescere, ma servirà tempo all’Europa per tornare alla situazione di crescita pre-pandemica“. Servono quindi cautela e ancora di più impegno.
“Abbiamo bisogno di un’Europa più indipendente”. Questo è il primo punto che la cancelliera tedesca mette nella sua agenda politica, andando oltre il concetto di ‘autonomia strategica’ tanto professato dall’Ue, o forse rilanciandolo con ancora maggiore ambizione. Si tratta di ridurre le dipendenze dall’estero. “Dobbiamo essere migliori quando ci sono carenze” di risorse. Questo implica un doppio lavoro: commerciale, “perché non vogliamo essere protezionisti”; politico-industriale, per sviluppare quello di cui c’è bisogno.
In questo senso la seconda priorità è quella tecnologica. “Dobbiamo essere più innovativi”, continua Merkel. Vuol dire “lavorare per tecnologie chiave” e personale qualificato in grado di utilizzarle. Formazione e trasformazione dell’economia, in sintesi. “In questo modo faremo dell’Europa non solo un continente più capace di resistere” agli shock e rispondere alle nuove sfide, “ma daremo all’Europa anche più opportunità”.
Infine, per contare sulla scena internazionale, “l’Europa deve diventare più capace di agire”. Vuol dire più coraggio, vuol dire che l’Unione “deve sapere prendere decisioni più facilmente e attuarle più rapidamente“. Un invito a rivedere il processo decisionale dell’UE e superare la logica dell’unanimità.