Roma – L’ultimo approccio dell’Unione europea alle migrazioni si chiama “dimensione esterna”. Mario Draghi ne aveva già parlato qualche giorno fa spiegando che l’approccio alla questione migranti avrebbe avuto un’evoluzione con questo tipo di attenzione da parte dell’UE. Aveva anche aggiunto che questo non significa solo “contenimento dei flussi” e perciò “siamo soddisfatti dei risultati di questa sessione, abbiamo ottenuto quello che avevamo chiesto”.
Tuttavia in Italia c’è delusione per l’aspetto più urgente che riguarda i Paesi di primo ingresso che poi è come affrontare gli sbarchi nei prossimi mesi. Il presidente del Consiglio spiega che “oggi era importante ottenere un impegno massiccio dell’UE in tutti questi Paesi” di origine e transito a cominciare dalla Libia. Impegno che prevede “un approccio complessivo e affronti le cause alla base del fenomeno. “Il mio obiettivo non era ottenere un accordo sui ricollocamenti che era prematuro e in questo momento non sarebbe stato per noi conveniente”. Insomma saranno possibili accordi fra Stati ma “non obbligatorietà, le condizioni ora non ci sono”.
La pandemia è stata ancora al centro della discussione tra i leader. “Non è finita, non ne siamo ancora fuori”, ha detto Draghi riferendosi ai grandi timori che destano le varianti, manifestati in Consiglio e su cui si è soffermata anche Ursula von der Leyen. “Siamo preoccupati – ha detto la presidente della Commissione – se guardiamo al Regno Unito, il 90% delle nuove infezioni coinvolge la variante Delta. La buona notizia è che grazie a Dio il vaccino protegge. Chi ha ricevuto entrambe le dosi è protetto, chi ha ricevuto la prima dose evita conseguenze gravi. Quindi vaccinatevi, vaccinatevi, vaccinatevi, è l’unico modo per proteggersi”.
Il timore è che anche i segnali della ripresa economica possano arrestarsi per un calo di fiducia, perciò Draghi pure sul fronte interno invita a tenere la guardia alta. “La pandemia va ancora affrontata con determinazione, con attenzione, con vigilanza” che significa “tenere alta l’attenzione sui tamponi, continuiamo a farli e sequenziamo molto di più”. Consiglio impegnato anche nella discussione sui vaccini, “lo Sputnik forse non otterrà mai l’approvazione dell’Ema e quello cinese non è adeguato” ha detto il premier che con i 27, ha sollevato la “necessità di rafforzare e forse riformare l’agenzia europea” del farmaco. “Ho detto in diverse occasioni che c’è stata confusione, dovuta certo anche all’emergenza ma anche alla difformità di vedute con le agenzie nazionali”.
In conferenza stampa Draghi ha spiegato i termini del dibattito sulla proposta franco tedesca di un incontro UE-Russia. “Una discussione lunga e controversa, l’iniziativa ha destato molta sorpresa, alcuni addirittura l’hanno appresa dal Financial Times”. “La posizione italiana ritiene che la Russia non possa non essere coinvolta nei negoziati, sia quelli industriali che sul clima. Ho sostenuto che quel tentativo andasse fatto, anche perché piuttosto che essere dubbiosi sulla propria potenza, i Paesi europei devono essere orgogliosi sulla manifestazione di forza che danno quando parlano tutti insieme”.