Roma – Europa e Nato asse da consolidare, in difesa della democrazia. Il premier italiano Mario Draghi lo dice in modo esplicito e aggancia il Consiglio dell’Alleanza atlantica al summit dei grandi del mondo occidentale. “È la continuazione del G7 e fa parte del processo di riaffermazione delle alleanze degli Stati Uniti e di ricostruzione dopo l’amministrazione di Donald Trump”, ha detto il presidente del Consiglio. “Si tratta del primo viaggio di Biden in Europa, – precisa con un pizzico di malignità – tutti ricordano quale fu la prima visita di chi lo ha preceduto (in Arabia Saudita, pochi giorni prima del G7 di Taormina del 2017, ndr).
Nel suo intervento, Draghi è in sintonia con il Segretario generale Jens Stoltenberg, sottolineando come sia necessario “essere pronti ad affrontare tutti coloro che non condividono i nostri stessi valori e il nostro attaccamento all’ordine internazionale basato sulle regole e sono una minaccia per le nostre democrazie” Chiaro il riferimento a Russia e Cina, posizione emersa anche dal G7, nonostante su Pechino dall’UE sia emersa una posizione più pragmatica e meno dura degli Usa.
“Stiamo costruendo un’UE più forte anche nel campo della sicurezza e della difesa”, dice Draghi che manda anche un segnale anche agli alleati non comunitari, “nella convinzione che l’architrave europeo può fornire per rafforzare ulteriormente la NATO. Questo è ciò che intendiamo inequivocabilmente per autonomia strategica dell’UE”.
Il capo del governo ha confermato l’impegno dell’Italia a contribuire “come abbiamo sempre fatto” alle missioni e alle operazioni dell’Alleanza, obiettivi da attuare con “un approccio a livello di teatro”. Per Draghi “dovremmo guardare a tutte le direzioni strategiche, dalla regione indopacifica a una costante attenzione all’instabilità della regione mediterranea.
Dunque centralità della NATO “in un’epoca di vulnerabilità strutturale”, per preservare e rafforzare le democrazie, sostenendo pienamente l’aggiornamento della sua missione, basata su tre compiti: difesa collettiva, gestione delle crisi, sicurezza cooperativa.
“Il messaggio che possiamo inviare al resto del mondo – ha concluso – è quello sancito dal Trattato di Washington: La coesione politica degli alleati e l’impegno incrollabile all’indivisibilità della nostra sicurezza comune è e sarà il vero centro di gravità dell’Alleanza e la a garanzia ultima della nostra difesa collettiva”.