Roma – È morto a 71 anni Guglielmo Epifani, una vita spesa al servizio del sindacato e negli ultimi anni parlamentare del PD e di Liberi Uguali. È stato il primo socialista a guidare la CGIL, succedendo nel 2002 a Sergio Cofferati dopo esser stato vicesegretario generale anche di Bruno Trentin.
Per soli sette mesi è stato anche segretario del Partito democratico nel 2013 bella fase di transizione dopo le dimissioni di Pierluigi Bersani.
Nato a Roma nel 1950, persona gentile, intellettuale colto e raffinato ha svolto quasi tutta la sua carriera nella CGIL dove aveva cominciato, impegnandosi nella casa editrice del sindacato. La notizia della sua morte ha destato profonda emozione e cordoglio da parte di tutto il mondo politico, dal segretario del PD Enrico Letta, al leader Maurizio Landini e fino a Giorgia Meloni.
“Profondamente addolorato”, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella: “Il suo impegno ha contribuito alla storia del movimento sindacale italiano”.
“La politica, il sindacato e il Paese perdono un protagonista” ha scritto in un tweet il presidente del Parlamento europeo David Sassoli.
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Decine gli attestati di stima e ricordo di una figura di grande correttezza e mitezza. Tratti che tuttavia non gli hanno impedito di portare avanti anche battaglie radicali come la difesa dell’articolo 18.
Per il presidente del Consiglio Mario Draghi, “la vita di Guglielmo Epifani è stata un esempio di partecipazione democratica e impegno sociale, sempre al servizio dei lavoratori e dei più deboli. La sua gentilezza, integrità e passione civile resteranno a lungo nei ricordi di tutti”.
“Guglielmo – ricorda l’ex segretario generale della CGIL del quale Epifani fu vice e poi successore, Sergio Cofferati – è stato un amico prima ancora di essere un sindacalista con il quale ho diviso molti anni di lavoro. Era una persona dolce e nel contempo assai determinato nell’affrontare anche le situazioni più difficili”. Cofferati ricorda che l’ex sindacalista scomparso “ha dato un contributo rilevante alla sinistra riformista sia nel sindacato che nella sua esperienza politica, costruendo consenso e condivisioni alle scelte economiche e sociali più impegnative di questi decenni. Ci mancherà molto.”