Bruxelles – La Commissione europea ha pubblicato oggi (7 giugno) la relazione sulla parità di genere nei settori culturali e creativi, che contiene raccomandazioni e una panoramica di oltre 250 buone pratiche in tutta l’UE per migliorare le condizioni di lavoro delle donne in questi settori. La relazione, coordinata dalla Commissione europea ed elaborata da esperti degli Stati membri, fa parte del piano di lavoro del Consiglio per la cultura 2019-2022 ed evidenzia le principali sfide in questi settori, dagli stereotipi di genere alle molestie sessuali, dal divario retributivo all’accesso alle posizioni dirigenziali.
Mariya Gabriel, commissaria per la Cultura, ha spiegato che “i settori culturali e creativi influenzano i valori e gli atteggiamenti della nostra società. Nonostante gli importanti progressi nel miglioramento della situazione femminile, il successo delle donne incontra ancora ostacoli“. Dunque, aggiunge Gabriel, “questa relazione giunge in un momento cruciale, in cui riapriamo i settori culturali e creativi e li ripensiamo affinché diventino più inclusivi e sostenibili dopo la pandemia di COVID-19”
Oltre a fornire una panoramica della situazione relativa alla parità di genere nei settori culturali e creativi, compreso l’impatto della pandemia di COVID-19, la relazione contiene raccomandazioni dettagliate ed esempi di buone pratiche. Le raccomandazioni suggeriscono, ad esempio, di migliorare la raccolta di dati affidabili e comparabili sul divario di genere nell’UE. L’uso di un linguaggio che tenga conto della dimensione di genere, l’attuazione della parità sul luogo di lavoro, come pure l’integrazione della dimensione di genere nell’elaborazione dei bilanci e di tutte le azioni trasversali sono fondamentali per colmare il divario tra uomini e donne. L’attuazione di alcune raccomandazioni specifiche è già iniziata nel nuovo programma Europa creativa (2021-2027). La relazione completa e le informazioni supplementari sono disponibili online.
Le raccomandazioni ci aiuteranno a rimuovere gli ostacoli, conclude Gabriel, “e a garantire che gli artisti e i professionisti dei settori creativi possano beneficiare delle stesse opportunità in tutta l’UE, a prescindere dal genere”.