Bruxelles – Con le vaccinazioni che procedono a passo rapido in tutta l’Unione europea, gli Stati membri si preparano ad avviare la nuova stagione turistica e alle vacanze. L’Agenzia europea per l’ambiente (AEA) pubblica oggi (primo giugno) l‘annuale relazione di monitoraggio sulla qualità delle acque di balneazione dei Paesi europei per il 2020, rassicurando del fatto che l’82,8 per cento dei siti di balneazione in Europa ha soddisfatto i più severi standard di qualità dell’acqua “eccellente” dell’Unione europea. La quota di siti di balneazione “eccellenti” costieri e interni si è stabilizzata negli ultimi anni intorno all’85 per cento, quindi continua a rimanere elevata, secondo l’AEA, grazie ad azioni preventive per ridurre l’inquinamento.
L’Italia – che conserva il più alto numero di siti balneabili in UE (oltre 5.500) – si posiziona sopra la media europea con l’88,6 per cento delle acque balneabili che viene definita di qualità eccellente, in lieve aumento rispetto all’anno precedente (88.4 per cento). In aumento, anche, la percentuale delle acque di qualità “buona” (dal 5,9 per cento del 2019 al 6,1 del 2020). L’Italia fa bene, ma non è tra i migliori in Europa. Cipro, Austria, Grecia, Malta e Croazia sono oltre la soglia del 95 per cento delle acque di balneazione di qualità eccellente e nel complesso gli standard minimi di qualità sufficiente sono raggiunti nel 93 per cento dei siti.
In totale, l’AEA ha monitorato 22.276 siti di balneazione in tutta Europa, comprendente gli Stati membri, l’Albania e la Svizzera. Secondo l’analisi, 296 siti di balneazione in Europa (circa l’1,3 per cento) rimane di qualità scarsa, in linea con i numeri dell’anno scorso e in calo rispetto al 2013, quando era il 2 per cento. Secondo l’Agenzia europea, però, rimane difficile capire le cause dell’inquinamento all’origine di questa scarsa qualità. “Per i siti di balneazione di cui è difficile individuare le origini o le cause dell’inquinamento sono necessari studi specifici”, scrive l’AEA.
La revisione della direttiva
“La qualità delle acque di balneazione in Europa rimane elevata ed è una buona notizia per gli europei, che si recheranno alle spiagge e siti di balneazione quest’estate”, commenta Virginijus Sinkevičius, Commissario per l’ambiente, la pesca e gli oceani, secondo cui questo è il risultato di oltre 40 anni di direttiva sulle acque di balneazione, duro lavoro di professionisti dedicati e collaborazione”. Cita il recente piano d’azione contro l’inquinamento adottato a maggio per aiutare a “mantenere le acque sane e sicure e i nostri mari e fiumi puliti”. In realtà la Commissione si sta consultando per capire se mettere mano all’attuale direttiva europea sulle acque di balneazione del 2006 per cui di recente ha avviato una consultazione pubblica. Nonostante l’AEA valuti positivamente l’applicazione della direttiva, secondo Bruxelles potrebbe essere discreto margine per migliorarla, ad esempio inserendo il livello di protezione della salute, tenendo conto delle più nuove conoscenze sugli inquinanti che danno origine a nuove preoccupazioni, come le microplastiche e prodotti farmaceutici, o seguendo anche le raccomandazioni dell’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) sui virus.