Bruxelles – La Corte di Giustizia dell’Unione Europea ha accolto (con rinvio alla Commissione) due ricorsi della compagnia aerea Ryanair nei quali si chiedeva l’annullamento della decisione con cui l’esecutivo europeo ha dato il via libera agli aiuti finanziari erogati dal Portogallo alla TAP Air Portugal e dai Paesi Bassi alla KLM.
Per la Corte di Lussemburgo in entrambi i casi Bruxelles ha commesso una violazione degli obblighi di motivazione previsti dagli orientamenti sugli aiuti alle imprese in difficoltà facenti parte di un gruppo, omettendo di esporre gli argomenti idonei a far ritenere la misura adottata compatibile con le regole del mercato interno europeo.
Nello specifico la Commissione avrebbe dovuto dimostrare che il beneficiario dell’aiuto fosse parte di un gruppo, che le difficoltà che il beneficiario ha affrontato fossero intrinseche ad esso e non risultassero da una ripartizione arbitraria dei costi all’interno del gruppo e che queste difficoltà fossero troppo gravi per essere risolte dal gruppo stesso. Quanto al caso della TAP “la Commissione non ha né accertato né chiarito se il beneficiario facesse parte di un gruppo”, si legge nella sentenza, e in merito alle difficoltà subite dalla compagnia portoghese l’esecutivo europeo non è andato oltre le “precisazioni sulla situazione finanziaria del beneficiario e sulle difficoltà generate dalla pandemia di COVID-19”. Relativamente all’aiuto concesso a KLM invece la Commissione non ha fornito informazioni sui legami tra la società e Air France, entrambe controllate dalla holding Air France-KLM. Per il diritto dell’UE questa è una condizione necessaria per verificare che l’aiuto concesso a una delle due compagnie non vada a beneficio dell’altra e viceversa (Air France infatti aveva già ricevuto un aiuto di stato nel maggio 2020).
Trattasi dunque di “insufficienza di motivazioni”, che ha portato la Corte di Giustizia a fermare la decisione impugnata da Ryanair. Il giudice europeo sospende però gli effetti delle due sentenze “fino all’adozione di una nuova decisione da parte della Commissione”. Rimettere subito in discussione le somme di denaro erogate da Portogallo e Paesi Bassi avrebbe conseguenze dannose per l’economia dei due Paesi, specialmente “in un contesto economico e sociale già caratterizzato dal grave turbamento dell’economia provocato dalla pandemia di COVID-19”. La Corte si dice disposta ad attendere fino a un massimo di due mesi per la nuova analisi della Commissione, a meno che Bruxelles non intenda avviare il procedimento d’indagine formale. La Commissione per ora non commenta e rinvia ad uno studio delle sentenze.
Negli scorsi mesi Ryanair si era vista respingere dal giudice europeo altri ricorsi presentati contro gli aiuti di Stato alle sue concorrenti.