Bruxelles – Nei mesi di gennaio e febbraio 2021 l’Europa ha registrato un calo nella mortalità in eccesso, ma quest’ultima è tornata a crescere a marzo. Lo dice Eurostat nella sua Recovery Dashboard, la piattaforma che raccoglie indicatori su base mensile e trimestrale sulla pandemia di COVID-19.
Nei dati pubblicati l’ufficio europeo rende noto che rispetto alle medie delle morti registrate negli stessi mesi del periodo 2016-2019, nel mese di gennaio 2021 c’è stato il 16 per cento di morti in più. Dopo essere sceso al 5 per cento nel mese di febbraio 2021, a marzo il numero di morti in più rispetto alla media del periodo di riferimento è risalito al 9 per cento. Come ha sempre sempre detto Eurostat nel descrivere questo tipo di rilevazione, nonostante includano tutte le cause di morte, queste cifre possono dare una misura generale dell’impatto sulla mortalità provocato dalla COVID-19.
Le percentuali registrate nel 2021 finora sulla mortalità in eccesso tuttavia sono percentuali molto lontane da quelle osservate in altri mesi. A novembre 2020, per esempio, la mortalità in eccesso era del 41 per cento rispetto ai numeri dei mesi di novembre nel periodo di riferimento.
“Tra gennaio 2020 e marzo 2021 l’Unione Europea ha attraversato due cicli completi per quanto riguarda l’eccesso di mortalità” scrive in un comunicato Eurostat. Il primo è stato compreso tra marzo e maggio 2020 (il cui picco del 25,1 per cento è stato raggiunto ad aprile), il secondo, collocato tra agosto 2020 e febbraio 2021, ha raggiunto il suo apice proprio a novembre 2020.
I dati aggregati dell’UE però nascondono divergenze negli andamenti a livello nazionale. A gennaio e febbraio la mortalità in eccesso è calata, ma non per tutti i Paesi. A febbraio ad esempio in Slovacchia il numero delle morti erano il 67 per cento in più rispetto allo stesso mese nel periodo 2016-2019 e in molti altri Paesi a marzo le cifre delle morti hanno registrato una forte impennata (in Bulgaria, Repubblica Ceca e in Slovacchia hanno superato il 50 per cento).
In Italia, dopo il +3,8 per cento registrato a gennaio, si è avuto un -0,9 per cento a febbraio e un +14,8 per cento a marzo.