Bruxelles – Servirà tempo per tornare alla normalità, potranno volerci anni prima di poter dire che il Coronavirus, con le sue conseguenze, è stato sconfitto davvero. Per questo le politiche sociali devono diventare centrali tanto quanto le misure a sostegno di sostenibilità e digitalizzazione dell’economia. David Sassoli invita i leader dell’UE a riscrivere le loro agende politiche. In occasione del vertice informale dei capi di Stato e di governo che segue il summit sociale di Oporto, il presidente del Parlamento europeo invita a dare seguito sin da subito all’accordo trovato tra politica e parti sociali.
“Sarebbe ingannevole pensare che le linee di frattura sociale, allargate dalla pandemia, possano rimarginarsi in fretta e che l’economia e la società possano quindi tornare alla normalità pre-pandemica”, scandisce Sassoli “Più che mai, oltre al Green Deal e alla Strategia digitale, è necessario riaffermare con forza l’esistenza di un terzo pilastro per la ripresa e la trasformazione dell’UE, il Pilastro europeo dei diritti sociali”. Solo così si potrà essere certi che la ripresa sia reale, e allora nell’ambito dei piani nazionali per la ripresa “il Pilastro europeo dei diritti sociali deve essere una guida per la dimensione sociale delle riforme e degli investimenti nazionali”.
Non più solo ‘green’ e ‘digital’, dunque. La strategia comune per l’Europa post-pandemia deve essere anche ‘social’. Ecco la terza via della ripresa secondo Sassoli, che su questo non ha il minimo dubbio. “È a questa condizione che lo strumento per la ripresa e la resilienza ci permetterà di rimettere le nostre economie su un percorso di crescita sostenibile ed equa”. Esorta pertanto i capi di Stato e di governo dell’UE a non accontentarsi a quanto già ottenuto. “Dobbiamo continuare a dare vita, dopo questo vertice, alla necessaria ambizione sociale che deve essere al centro della strategia europea di ripresa”.
Vuol dire mettersi al lavoro, davvero, con visione e determinazione. Vuol dire “definire da subito un’agenda politica forte con obiettivi chiari, ambiziosi e raggiungibili e con chiari indicatori di sostenibilità sociale”. Se il vertice sociale di Oporto ha prodotto un accordo mai visto prima sul tema, il vertice informale del Consiglio europeo che ne è seguito, sempre a Oporto, deve servire per avviare i lavori di attuazione di tutto questo. Sassoli garantisce pieni collaborazione e sostegno per un ruolo di primo piano del Parlamento europeo in questo processo di trasformazione. “È il momento di fare un passo avanti insieme in termini di concretezza, ambizione, obiettivi e diritti sociali”.