Bruxelles – Scarsa attenzione e ambizione riservate ai settori della pesca e dell’acquacoltura nella strategia “Dal produttore al consumatore”. È quanto sottolineano i deputati della commissione per la Pesca (PESCH) del Parlamento europeo che il 19 aprile hanno approvato (27 voti a favore, 1 contrario, 0 astenuti) il loro progetto di parere sulla strategia di filiera agroalimentare Farm to Fork, che da quando è stata pubblicata a maggio 2020 non smette di far parlare di sé.
I deputati esprimono “delusione per la scarsa importanza” attribuita al comparto, e sottolineano che la promozione di un’alimentazione sana e sostenibile dovrebbe invece “privilegiare i prodotti della pesca e dell’acquacoltura europee, in quanto rappresentano un’importante fonte di proteine e sono una componente essenziale di una dieta sana”, così come promossa dalla strategia. Con il parere della commissione PESCH “vogliamo sottolineare disappunto perché la strategia presentata dalla Commissione si chiama “Farm to Fork” e riguarda solo l’agricoltura”, denuncia la relatrice, la spagnola Izaskun Bilbao Barandica di Renew Europe. Oltre a denunciare questa mancanza di riconoscimento al settore della pesca, chiedono in concreto di cambiare il titolo della strategia da “Farm to Fork” a “Farm to Fork e Sea to Fork”.
Mettono in evidenza inoltre la necessità di migliorare l’etichettatura di tutti i prodotti della pesca, (freschi, congelati, trasformati o provenienti dall’acquacoltura, commercializzati nei ristoranti) “al fine di consentire la tracciabilità dal luogo di origine”. Per i deputati migliorare il sistema di etichettatura è un modo per rafforzare il valore dei prodotti sostenibili e i diritti dei consumatori. Focus anche su come la pandemia ha evidenziato la necessità per l’UE “di migliorare e preservare la sicurezza e la sovranità alimentare per non dipendere così tanto dalle importazioni alimentari da Paesi terzi”. I deputati sostengono l’idea della Commissione di un piano di emergenza per garantire l’approvvigionamento e la sicurezza alimentare dell’UE in caso di crisi future.
Tra i pilastri del Green Deal europeo, la strategia Farm to Fork è stata pubblicata con l’intento di ridurre al minimo l’impatto del sistema agroalimentare e della produzione sull’ambiente e sul clima. Per la Commissione è importante rivedere la legislazione dell’UE sull’uso sostenibile dei pesticidi e fertilizzanti, e promuovere un aumento delle dimensioni dei terreni agricoli dell’UE dedicati all’agricoltura esclusivamente biologica, arrivando almeno al 25 per cento entro il 2030. Per quanto riguarda le carni, l’impegno dell’UE è quello di una produzione zootecnica più sostenibile ed efficiente, soprattutto in termini di emissioni di carbonio.
Dopo la presentazione della Commissione avanzata un anno fa, la proposta è attualmente all’esame del Parlamento europeo e in particolare delle commissioni per l’Ambiente e per l’Agricoltura, che sono responsabili per la strategia. Il voto delle commissioni è atteso per l’inizio di giugno con la speranza di riuscire a ottenere il via libera in seduta plenaria a luglio.