Bruxelles – Colpo di scena. Le regole di classificazione degli investimenti sostenibili, la cosiddetta Tassonomia verde dell’Unione Europea, non includono il gas e il nucleare, almeno non per ora. La Commissione europea ha pubblicato oggi (21 aprile) il suo primo atto delegato per fissare standard comuni per gli investitori pubblici e privati per definire cosa sia un investimento sostenibile, in linea con il Green Deal europeo. Dall’energia rinnovabile alla silvicoltura passando per la ristrutturazione degli edifici e i trasporti: il sistema di tassonomia pubblicato oggi copre 13 settori, ma nell’idea della Commissione Europea il sistema continuerà a crescere ed evolversi “in linea con la scienza e la tecnologia”. Per ora ciò che salta all’occhio è che l’Esecutivo ha rimandato a un atto legislativo separato le decisioni sull’opportunità di etichettare come ‘green’ sia l’energia nucleare sia le centrali alimentate a gas naturale.
Classificando gli investimenti ‘verdi’, Bruxelles spera mobilitare enormi somme di capitale (soprattutto privato) in attività che contribuiscano agli obiettivi climatici e ambientali dell’UE. Secondo le stime della Commissione, per raggiungere i nuovi obiettivi climatici per il 2030 saranno necessari investimenti per 350 miliardi di euro extra all’anno, nel prossimo decennio. “Quindi dovevamo trovare un modo per stimolare più flussi di capitale verso attività verdi”, ha spiegato il vicepresidente Valdis Dombrovskis, presentando in conferenza stampa il pacchetto. In questo modo “abbiamo creato un linguaggio comune per gli investitori che desiderano utilizzare i propri fondi per avere un impatto positivo sostanziale sul clima e sull’ambiente”. Secondo il vicepresidente esecutivo, il sistema aiuterà le aziende e gli investitori a sapere se i loro investimenti e le loro attività “sono davvero ecologici”.
La Commissione affronterà il gas naturale in una seconda serie di criteri da pubblicare “entro la fine dell’anno”, insieme all’energia nucleare. Rimanda quindi la pubblicazione di un nuovo atto (non chiarisce ancora in che forma) che riguardi il gas e il nucleare in modo da effettuare una valutazione separata di come “contribuiscano alla decarbonizzazione” per consentire un dibattito più “trasparente” sulle loro tecnologie. La realtà è che la Commissione cede alle pressioni di governi, lobby, ONG e gruppi industriali che hanno reso il dibattito su nucleare e gas molto controverso. Ha deciso di pubblicare intanto i primi criteri per non bloccare l’intero pacchetto. Bruxelles potrebbe decidere di non usare un nuovo atto delegato per la valutazione, ma adottare la procedura legislativa ordinaria per una co-decisione tra Parlamento e Consiglio, per renderli parte del processo.
“Siamo ovviamente lieti di avere finalmente un po ‘di chiarezza su ciò che la Commissione intende fare”, ha commentato Yves Desbazeille, direttore generale di FORATOM, l’associazione di categoria per l’industria nucleare in Europa, prendendo atto che sarà un atto complementare a stabilire il futuro del nucleare. “Dimostra che la Commissione è disposta a riconoscere che la sua tassonomia deve essere basata sulla scienza se vuole essere credibile e di successo”.
I sei obiettivi
Questo primo atto delegato riguarda le attività economiche da qualificare come un contributo sostanziale alla mitigazione e all’adattamento ai cambiamenti climatici, ovvero i primi due dei sei obiettivi riconosciuti dalla Tassonomia, tra cui anche l‘uso sostenibile e la protezione delle acque e delle risorse marine; la transizione verso un’economia circolare; la prevenzione e la riduzione dell’inquinamento; la protezione e il ripristino della biodiversità e degli ecosistemi. Per essere classificata pienamente verde, un’attività deve contribuire in modo sostanziale a uno dei sei obiettivi ambientali citati e non danneggiare gli altri cinque. Per quanto riguarda la classificazione dei primi due obiettivi – che sono quelli più inerenti al clima, la mitigazione dei cambiamenti climatici e l’adattamento ai medesimi – doveva in realtà essere stabilita entro la fine del 2020 al fine di garantirne la piena applicazione entro la fine del 2021, ma come abbiamo detto l’UE è in ritardo di qualche mese sulla tabella di marcia. Questo farà slittare anche gli altri quattro atti delegati, per cui bisognerà aspettare la fine del 2021.
Per la presidente della Commissione, Ursula von der Leyen “i nuovi criteri di tassonomia dell’UE definiranno le attività che meglio contribuiscono alla lotta al cambiamento climatico e alla guida degli ingenti investimenti necessari. Altre misure garantiranno alle aziende di fornire informazioni affidabili sulla sostenibilità. L’UE è all’avanguardia nel campo della finanza sostenibile”.
New EU taxonomy criteria will define activities that best contribute to fighting climate change and to guiding the massive investments needed.
Other measures will ensure companies provide reliable information on sustainability.
The EU leads the way on sustainable finance.
— Ursula von der Leyen (@vonderleyen) April 21, 2021
“Abbiamo bisogno che tutte le aziende facciano la loro parte”, ha aggiunto in conferenza stampa la commissaria per i servizi finanziari, la stabilità finanziaria e l’Unione dei mercati dei capitali, Mairead McGuinness, presentando il pacchetto. “Il sistema finanziario svolge un ruolo cruciale nella realizzazione del Green Deal dell’Unione europea e sono necessari investimenti significativi per rendere più verde la nostra economia”, ha dichiarato. “Le nuove regole di oggi sono un punto di svolta nella finanza. Stiamo rafforzando la nostra ambizione di finanza sostenibile per contribuire a rendere l’Europa il primo continente climaticamente neutro entro il 2050”, ha concluso.
Il pacchetto sulla Finanza sostenibile adottato oggi dal collegio di Bruxelles include anche una proposta di direttiva sulla rendicontazione della sostenibilità aziendale, con cui vuole migliorare il flusso di informazioni sulla sostenibilità nel mondo aziendale. Introduce regole comuni per le aziende per la rendicontazione sulla loro sostenibilità per “migliorare la comparabilità” delle informazioni. In conferenza stampa, Dombrovskis ha spiegato che le grandi aziende quotate dovranno rendicontare quello che fanno sulla sostenibilità, ovvero “dal loro impatto sull’ambiente, su come trattano i dipendenti e il loro rispetto dei diritti umani”, mentre quelle più piccole saranno soggette a standard diversi e semplificati.