Bruxelles – Aziende, organizzazioni accademiche, ONG, lobby dell’industria ma anche Organizzazione mondiale della Sanità (OMS), OCSE e il programma delle Nazioni Unite per l’Ambiente (UNEP). La Commissione Europea ha reso noto venerdì 16 aprile la composizione della tavola rotonda di alto livello con rappresentanti dell’industria, della scienza e della società civile per l’attuazione della sua strategia per la sostenibilità delle sostanze chimiche, pubblicata a ottobre 2020, e per monitorarne l’attuazione “insieme alle parti interessate”.
Tra queste, le ONG Climate Action Network Europe (CAN Europe), il Centro per il diritto ambientale internazionale (CIEL) e European Environmental Bureau (EEB); e tra le società, la belga Solvay Group, l’olandese Corbion, la tedesca Covestro AG. E poi le lobby dell’industria di settore, Cefic ed Eurométaux; e infine il mondo accademico, come l’Università di Stoccolma. La Strategia vuole promuovere l’innovazione per sostanze chimiche più sicure e sostenibili, ma soprattutto si propone di eliminare gradualmente dai prodotti di consumo più comuni (come giocattoli, articoli per l’infanzia, cosmetici, detergenti, materiali a contatto con gli alimenti e tessuti) alcune sostanze che includono tra gli atri interferenti endocrini, sostanze chimiche che influenzano il sistema immunitario e respiratorio e sostanze persistenti come quelle perfluoroalchiliche (le PFAS), una famiglia di composti chimici usati prevalentemente dall’industria.
La tavola rotonda, posta sotto la supervisione della Direzione generale dell’Ambiente della Commissione Europea, era stata annunciata dall’Esecutivo lo scorso 5 marzo.