Bruxelles – Charles Michel ha fatto di nuovo pubblica ammenda di fronte ai gruppi politici dell’Europarlamento per l’incidente di protocollo subito dalla presidente Ursula von der Leyen ad Ankara. La partecipazione dei due vertici UE ieri (13 aprile) alla conferenza dei presidenti del Parlamento europeo è stata l’occasione per Michel per ribadire il suo rammarico pubblico per quanto accaduto ad Ankara lo scorso 6 aprile, quando la presidente della Commissione si è vista negare una sedia accanto a lui e al presidente turco, Recep Tayiip Erdogan, e costretta a sedersi su un divano in disparte. Da qui il nome Sofagate.
Fonti UE spiegano che il capo del Consiglio europeo ha insistito di fronte agli europarlamentari sulla necessità di “unità dell’UE e sullo spirito di squadra”. Nel suo resoconto del viaggio in Turchia, il presidente del Consiglio europeo ha espresso inoltre la necessità di andare avanti e “concentrarsi sulle priorità e le sfide dell’UE”, dal momento che il viaggio ad Ankara era considerata una tappa intermedia a intensificare il dialogo con Ankara in vista del prossimo Consiglio Europeo di giugno.
Presente alla riunione, ovviamente, anche von der Leyen, che ha definito l’episodio “imbarazzante”, dicendosi mortificata per quanto accaduto. Come leader a capo della Commissione Europea, ma anche come donna. Dopo l’incidente ad Ankara molti osservatori hanno sottolineato la debolezza della politica estera dell’UE di fronte a un partner “necessario” come la Turchia, ma anche la frattura, latente, tra le stesse Istituzioni europee. Di fatto è servita una settimana di tempo perché i due tornassero a parlarsi. Diversi gruppi politici hanno criticato il comportamento di Michel, insistendo più che altro sulla necessità di rimanere uniti di fronte alle sfide esterne. In sostanza, di parlare con una sola voce sulla scena internazionale. Di questo si parlerà anche durante il dibattito sul rapporto tra UE e Turchia alla prossima plenaria di fine mese (26-29 aprile), alla presenza dei presidenti di Consiglio e Commissione. A quanto apprendiamo i gruppi politici hanno chiesto ai due presidenti di presentare una proposta di soluzione durante la plenaria di fine aprile per evitare che un simile incidente cerimoniale – se così possiamo chiamarlo – si ripeta.