Bruxelles – Ora non dobbiamo commettere errori. Il presidente del Consiglio Mario Draghi ha messo in guardia i colleghi del Consiglio europeo sui pericoli di questa fase difficile per la ripresa economica nell’auspicato dopo pandemia, che non permetterà sbagli o manchevolezze.
Nel corso della discussione all’Eurosummit che si è tenuto in serata tra i leader del Consiglio europeo, Draghi, riferiscono fonti europee, ha detto che la priorità assoluta deve essere non commettere errori durante la ripresa economica. “Dobbiamo disegnare una cornice per la politica fiscale che sia in grado di portarci fuori dalla crisi”, ha detto il presidente del Consiglio.
Inoltre, Draghi ha invitato a prendere esempio dagli Stati Uniti. “Negli USA hanno un’unione dei mercati dei capitali, un’unione bancaria completa, e un safe asset,” ha sottolineato, aggiungendo che questi elementi “sono la chiave” del ruolo internazionale del dollaro.
In particolare, Draghi ha enfatizzato l’importanza di creare un titolo (di debito, ndr) comune europeo. “Lo so che la strada è lunga, ma dobbiamo cominciare a incamminarci. È un obbiettivo di lungo periodo, ma è importante avere un impegno politico”, ha detto.
Sulla questione vaccini il presidente del Consiglio ha sostenuto la necessità di non restare inermi di fronte agli impegni non onorati da alcune case farmaceutiche. “I cittadini europei – ha spiegato – hanno la sensazione di essere stati ingannati da alcune case farmaceutiche”.
Draghi poi ha ripercorso. secondo le fonti, i punti salienti della vicenda dei vaccini AstraZeneca ritrovati nello stabilimento di Anagni e ha chiesto alla presidente della Commissione Ursula von der Leyen se ritiene giusto che le dosi di vaccini localizzate in Belgio e in Olanda restino destinate all’Unione europea, in tutto o in parte. Al riguardo nell’intervento di replica la presidente ha rassicurato che le dosi prodotte in UE saranno destinate alla UE.
Infine, Draghi ha pienamente condiviso la proposta della Commissione europea di introdurre un certificato verde digitale, invitando anche ad approfondire alcuni possibili ostacoli all’esecuzione del progetto. “Gli Stati Membri avranno bisogno di tutto l’aiuto che la Commissione può dare”, ha ricordato, “perché avere piattaforme nazionali e renderle interoperabili non è un risultato banale”. Draghi ha anche invitato i leader a riflettere su come affrontare i possibili rischi di discriminazione tra persone causati dall’introduzione del certificato