Bruxelles – Dopo un anno di stallo a causa della pandemia e delle divisioni sulla presidenza cominciano i lavori del comitato esecutivo della Conferenza sul Futuro dell’Europa. I nove membri che lo compongono, insieme agli osservatori, si sono riuniti per la prima volta martedì 24 marzo per affrontare i tre temi previsti dall’ordine del giorno ufficiale: il lancio della piattaforma digitale multilingue interattiva, la Carta della Conferenza e l’identità unica.
Quanto alla prima, come riportato dalla dichiarazione firmata il 10 marzo, costituirà il riferimento principale per permettere la partecipazione dei cittadini europei alla Conferenza. Accedendo alla piattaforma, che sarà disponibile nelle 24 lingue dell’Unione Europea, i cittadini potranno avanzare idee, mettersi alla ricerca degli eventi disponibili e proporsi per organizzare altri eventi che saranno trasmessi online. I contributi dei cittadini, poi, saranno messi al vaglio di un “meccanismo di feedback” volto a garantire che da essi nascano delle raccomandazioni concrete per le future azioni dell’Unione Europea. In un comunicato stampa Consiglio, Commissione e Parlamento europeo hanno indicato la data di lancio della piattaforma: il 19 aprile.
Nella sua prima riunione e nelle prossime (la prossima è prevista per il 7 aprile) il comitato esecutivo si occuperà di varare l’identità visiva della Conferenza. Sarà, come riferiscono fonti della Commissione, “il brand di questa impresa comune”. La Carta della Conferenza, inoltre, sancirà i principi dell’evento (tra cui, oltre all’inclusione, alla pubblicità e alla trasparenza ci sono tutti valori dell’UE), che “tutti gli organizzatori e i partecipanti degli eventi devono sottoscrivere”.
Ferme restando la data di lancio della Conferenza del 9 maggio 2021 e la volontà di svolgere la prima plenaria in presenza il 10 maggio, è probabile, come ha dichiarato il segretario di Stato agli Affari Europei portoghese Ana Paula Zacarias, che già prima dell’avvio ufficiale i cittadini europei possano essere chiamati a partecipare ad alcuni eventi informali.
Ma è un’altra delle questioni a cui dovrà lavorare presto il comitato esecutivo. L’organo, che si sta occupando della supervisione dei lavori e dell’organizzazione dell’evento, è composto da tre presidenti (Guy Verhofstadt, Ana Paula Zacarias e Dubravka Šuica in rappresentanza rispettivamente del Parlamento, del Consiglio e della Commissione) e da altri due membri nominati da ciascuna delle tre istituzioni che dirigono la Conferenza. A esso si aggiunge un gruppo di osservatori formato da altri componenti del Parlamento e del Consiglio (quattro per ciascuna delle due istituzioni), da quattro rappresentanti della COSAC (che è la Conferenza che riunisce le commissioni parlamentari nazionali che si occupano degli Affari europei), dal presidente del Comitato delle Regioni (CoR), dal presidente del Comitato Europeo Economico e Sociale (CESE), dal presidente della Confederazione europea delle imprese BusinessEurope e dal presidente della Confederazione dei sindacati europei ETUC. Quest’ultimo, Luca Visentini, è l’unico italiano vicino ai lavori preparatori della Conferenza sul Futuro dell’Europa.