Bruxelles – Ventinove milioni di dosi di vaccino anti COVID AstraZeneca sono stoccate ad Anagni, cosa ci stanno a fare? Da dove vengono? Dove vanno? E’ il nuovo mistero (rivelato da La Stampa) al cui centro è l’azienda farmaceutica più in ritardo nelle consegne nell’UE, che sta causando imprevisti e continui rallentamenti nella campagna vaccinale.
Le ha scoperte la Commissione europea, che ha chiesto all’Italia un’ispezione sul luogo. L’indagine “è stata avviata dal commissario Tierry Breton (capo della Task force sui vaccini, ndr) che ha sottolineato l’importanza della piena trasparenza sul numero di dosi che vengono prodotte nei siti europei di AstraZeneca. La Task Force è in attesa di conferma sull’esatta provenienza dei lotti individuati ad Anagni. Confidiamo che AstraZeneca faccia il possibile per garantire che tutti i lotti disponibili siano spediti non appena il processo di controllo qualità sarà completato”, hanno spiegato a Bruxelles fonti della Commissione europea.
La richiesta è arrivata a Roma sabato e il presidente del Consiglio Mario Draghi ha informato il ministro della Salute Roberto Speranza, il quale ha inviato un’ispezione, che si è tenuta tra sabato e domenica ad opera dei Carabinieri del NAS, spiegano fonti italiane secondo le quali “i lotti ispezionati sono risultati con destinazione Belgio”.
“Sabato sera ho ricevuto una telefonata dalla presidente della Commissione – ha raccontato in serata il presidente del Consiglio parlando alla Camera – in cui ci segnalavano entità di alcuni lotti che non tornavano nei loro conti. Erano nella sede di Anagni e mi suggeriva di procedere a un’ispezione. Sono andati i Nas immediatamente e hanno identificato il lotto in eccesso alcuni sono stati bloccati. Ne sono stati spediti 2 in Belgio ma la sorveglianza continua per i lotti rimanenti”.
Nella tarda mattinata di oggi, AstraZeneca ha dato la sua spiegazione, che non si concilia però perfettamente con quanto rilevato dai NAS, almeno per quanto riguarda la destinazione di questi vaccini. Secondo l’azienda ad Anagni ci sono “16 milioni di dosi di vaccino in attesa del rilascio del controllo di qualità e destinate all’ Europa. Quasi 10 milioni di dosi saranno consegnate ai Paesi dell’UE durante l’ultima settimana di marzo, il saldo ad aprile, poiché le dosi potranno essere consegnate solo dopo il controllo di qualità”.
Inoltre, continua la nota dell’azienda, “ci sono 13 milioni di dosi di vaccino in attesa di rilascio del controllo qualità per essere inviate a COVAX come parte del nostro impegno a fornire milioni di dosi ai Paesi a basso reddito: il vaccino è stato prodotto al di fuori dell’UE e portato nello stabilimento di Anagni per essere infialato”.
“E’ comunque certo che a parte una quantità prevista per Covax, per i Paesi poveri, il resto delle dosi sarà distribuito esclusivamente tra i Paesi dell’Unione europea”, ha confermato nel pomeriggio alla radio spagnola Cadena Ser il commissario Breton.
Breton ha spiegato che si tratta di dosi prodotte principalmente nello stabilimento di AstraZeneca Halix, nei Paesi Bassi “che necessita dell’autorizzazione dell’Agenzia Europea ma, come sappiamo, i dati sono già stati inviati all’Ema e ci aspettiamo una risposta nei prossimi giorni. Quando ottengono il visto come laboratorio di produzione, possono essere distribuiti tra i Ventisette”.
“Spetta all’azienda decidere dove vanno queste dosi ma non possiamo fare a meno di notare che AstraZeneca è molto indietro con le consegne” all’Unione europea. Ha commentato il vice
presidente della Commissione europea Valdis Dombrovskis durante una conferenza stampa a Bruxelles sulle regole per l’export dei vaccini. AstraZeneca, ha ricordato il membro della Commissione, “si era impegnata a consegnare 120 milioni nel primo trimestre, ma ne sono arrivate meno di 30 milioni”.