Roma – Il caso di Giulio Regeni con l’obiettivo di arrivare alla verità è una priorità non solo per l’Italia ma anche per l’Unione europea. Ad assicurare nuovamente questo impegno, Josep Borrell nell’incontro di oggi alla Farnesina, in occasione dell’anniversario dell’operazione Irini a guida Italiana. La visita dell’Alto rappresentante per la Politica estera europea è proseguita subito dopo con il colloquio con il ministro della Difesa Lorenzo Guerini e la visita al quartier generale. Secondo alcune fonti la missione sarà estesa fino al 2023, prolungamento che sarà deciso ufficialmente al Consiglio degli affari esteri di lunedì prossimo.
Su Giulio Regeni “bisogna fare tutto il possibile per investigare le circostanze della sua orribile morte in collaborazione con le autorità italiane”, ha detto Borrell, rinnovando un sentimento di solidarietà alla famiglia dello studente ucciso in Egitto.
Con l’anniversario di Irini il dossier più corposo dell’incontro è stato quello della Libia. “Gli sviluppi incoraggianti delle ultime settimane lasciano spazio a un cauto ottimismo – ha affermato il ministro degli Esteri – e devono indurci a raddoppiare gli sforzi”. Dopo la fiducia della Camera dei Rappresentanti al nuovo governo di unità nazionale, Di Maio auspica che il trasferimento di competenze e poteri continui in maniera rapida e ordinata, “sostenendo con convinzione il processo di transizione e riunificazione istituzionale” supportato dalle Nazioni Unite.
Confermando i segnali positivi sulla Libia, Borrell ha detto che “la strada è ancora lunga e richiede sforzi di consolidamento e perciò bisogna sfruttare questa finestra di opportunità”. L’Italia ha una voce rilevante in Ue e svolge un ruolo importante per l’operazione Irini guidata dall’ammiraglio Fabio Agostini”. Nella relazione dell’Onu “la violazione dell’embargo delle armi continua da entrambe le parti – ha sottolineato l’alto Rappresentante – ed è una ragione in più per dispiegare missioni come Irini”.
Il confronto tra i due ha toccato poi i rapporti tra Turchia e Unione europea. Anche in questo caso ci sono segnali di distensione che devono essere colti, “ferma restando – dice Di Maio – la nostra contrarietà a ogni provocazione e iniziativa unilaterale a danno dei nostri partner europei”.
Focus anche sulla Russia con la convergenza sul caso Navalny. “L’Italia – ha detto il ministro degli Esteri – ha appoggiato pienamente l’invio di un segnale politico netto e unitario dei Ventisette su questo tema, anche attraverso nuove sanzioni”. Secondo Borrell “La Russia ha intrapreso un percorso autoritario, staccandosi ulteriormente dall’Europa, senza garantire diritti politici e umani”, un tema che sarà nuovamente in agenda al prossimo Consiglio Europeo.