Bruxelles – È il giorno del lancio dell’European Innovation Council (EIC), il nuovo programma dell’Unione Europea a sostegno dell’innovazione e dello sviluppo di tecnologie all’avanguardia, dopo tre anni di fase pilota. “Questa occasione non potrebbe arrivare in un momento migliore”, ha aperto così l’inaugurazione la presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen. “Dopo la pandemia COVID-19 l’innovazione sarà la chiave per il successo della nostra agenda digitale e verde” e per questo motivo è necessario che si crei “un ambiente in cui gli imprenditori europei possano diventare i leader mondiali nel proprio settore”.
Il budget dell’European Innovation Council sarà di 10,1 miliardi di euro nel periodo 2021-2027, e il bando è già aperto: “Abbiamo previsto di stanziare per quest’anno più di un miliardo e mezzo“, ha anticipato von der Leyen, “per finanziare soprattutto aziende che hanno un grande potenziale, ma che devono affrontare grossi rischi di investimento“. Si parla di start-up “che sviluppano idee e soluzioni innovative nel campo delle tecnologie verdi, digitali e sanitarie“.
L’EIC va ad affiancare l’European Research Council, creato quattordici anni fa per supportare la ricerca europea e le eccellenze scientifiche: “Ma ora serve un partner forte per supportare lo sviluppo di tecnologie all’avanguardia e dimostrare il potenziale di innovazione dell’Unione”, ha sottolineato la presidente della Commissione UE. “Vogliamo uscire da questa crisi più forti di prima, più digitali e sostenibili“.
Anche la commissaria per l’Innovazione e la ricerca, Mariya Gabriel, ha preso parola durante la cerimonia d’inaugurazione: “Questo è il programma di innovazione di punta di Horizon Europe“, progettato per affrontare le sfide di “equità dei finanziamenti e di superamento della prima fase di implementazione delle start-up” che operano “nei campi dell’intelligenza artificiale, della biologia sintetica, dei materiali avanzati e del computing quantistico”.
La commissaria per l’Innovazione ha spiegato le tre ragioni che hanno spinto la Commissione a mettere questo programma al centro della strategia europea per lo sviluppo di nuove tecnologie. “Per prima cosa, dobbiamo risolvere il paradosso per cui l’Unione Europea è leader nella ricerca scientifica, ma sono altri i Paesi del mondo in cui si fa innovazione con efficacia“. In secondo luogo, esiste un problema per le start-up tech nel superare le prime difficoltà di ricerca di finanziamenti per crescere, “nonostante questo settore sia la via principale per arrivare alla trasformazione digitale della nostra società”. Il terzo motivo è legato al “superamento della frammentazione dell’ecosistema europeo“, ha spiegato Gabriel. “Al momento ci sono troppe regioni che rischiano di essere tagliate fuori e così perdiamo molti talenti”, soprattutto quello delle donne: “Basti pensare che tre start-up tech su quattro nell’Unione sono fondate da uomini. Servono più opportunità, per tutti e tutte”.
La necessità di risolvere queste sfide, migliorando l’ecosistema europeo nel campo delle soluzioni innovative, è dettata dal fatto che “abbiamo visto cosa succede quando l’Europa dipende troppo dall’esterno sulle tecnologie critiche“, ha concluso la commissaria Gabriel. “Per questo dobbiamo investire e sviluppare con equità le nostre aziende, che hanno grandi possibilità di innovazione”.
Europe is a powerhouse in science.
The new European Innovation Council pilot projects will invest over €1️⃣0️⃣ billion in breakthrough technologies and game-changing innovations.#EUeic pic.twitter.com/Fv7jFtzmq1
— European Commission (@EU_Commission) March 18, 2021