Bruxelles – La Commissione UE ha pubblicato il 15 marzo il regolamento di attuazione sui valori di riferimento per l’assegnazione dei permessi gratuiti alle industrie europee sulle emissioni di carbonio che possono produrre per il periodo 2021-2025.
Un sistema transitorio introdotto nel quadro del Sistema di scambio di quote di emissioni dell’UE (ETS) per evitare il rischio di delocalizzazione, ovvero la pratica diffusa di trasferire le industrie in Paesi terzi che hanno criteri climatici meno stringenti dell’Unione Europea. Per scoraggiare questa pratica e mettersi in linea sugli obiettivi climatici, la Commissione sta lavorando a una proposta di tassa sulle emissioni importate dentro l’Unione europea – la cosiddetta tassa sul carbonio alle frontiere – che dovrebbe vedere la luce a giugno.
La Commissione ha previsto stanziamenti al ribasso rispetto al periodo precedente (2013-2020), per “riflettere il progresso tecnologico” verso tecnologie meno inquinanti. Tra i settori interessati dell’industria ci sono la produzione di idrogeno, gas sintetici, alluminio, vetro, ma la Commissione propone anche parametri di riferimento per calore e combustibili. Nel testo del regolamento si legge che “31 benchmark (i parametri) su 54 saranno aggiornati al tasso di aggiornamento massimo del 24 per cento, riflettendo i progressi compiuti dalla maggior parte dei settori industriali nella riduzione delle emissioni di gas serra per unità di prodotto negli ultimi anni”.