Il summit di Ginevra sull’Ucraina un’occasione di dialogo? Probabilmente no. La Russia gela l’Europa, e fa sapere che a seconda di quello che potrà succedere in queste ore in Ucraina non è detto che il vertice a quattro di giovedì ci sia qualcosa da discutere. “Appare evidente che se la situazione in Ucraina degenera non ci sarà nulla di cui discutere con il cosidetto ministro degli Esteri ucraino”, ha detto il rappresentante permanente della Russia presso l’Ue, Vladimir Chizhov. Una posizione che potrebbe precludere ogni forma di ricerca diplomatica e pacifica della situazione. In caso di mancato dialogo Russia-Ucraina si aprirebbero diversi scenari, tra cui quello di un’avvio delle sanzioni economiche dell’Ue contro Mosca. Per il momento appare chiaro che la Russia è pronta a frenare sulle ipotesi di dialogo, facendo capire all’Europa che le strategie comunitarie possono essere rimesse in discussione. I ministri degli Esteri dei ventotto hanno rinunciato ad adottare sanzioni economiche contro la Russia proprio per non compromettere l’incontro quadripartito (Ue, Stati Uniti, Ucraina, Russia) di giovedì a Ginevra, a questo punto non più un tavolo di confronto così sicuro. “Gli appelli e le dichiarazioni sul meeting di Ginevra sono sicuramente un qualcosa di ottimistico, ma è chiaro che se ci dovessero essere spargimenti di sangue in Ucraina non avremo nulla da dire al sedicente ministro degli Esteri ucraino”, ha ribadito Chizhov.
Da Pechino nel frattempo il capo della diplomazie russa, Sergei Lavrov, rassicura: la Russia non vuole una fallimento dei colloqui di Ginevra. “Quando sentite persone dire che la Russia ha paura del meeting di giovedì o che vuole farlo fallire non credete loro, perchè non è vero”, ha detto lo stretto e fidato collaboratore di Putin. “Non credete a quanti sostengono che a Ginevra non ci sarà una discussione sull’Ucraina: andiamo là per quello”. Lavrov ha però aggiunto quanto espresso dall’ambasciatore a Bruxelles: in caso di violenze nell’Ucraina orientale la situazione cambia. “A Mosca abbiamo ci siamo preparati per l’incontro di Ginevra, ma in caso di uso della forza nel sud-est del paese la possibilità di partecipare diminuirebbero”.
Renato Giannetti