Bruxelles – Un’opinione che conta, soprattutto in vista del lancio della Strategia dell’Unione Europea per i diritti dei bambini e della Garanzia per l’Infanzia che la Commissione europea si appresta a presentare. Il rapporto finale “Our Europe, Our Rights, Our Future”, che ha coinvolto cinque organizzazioni internazionali impegnate nella tutela dei diritti dei minori (tra cui UNICEF e Save the Children), ha raccolto i risultati della consultazione pubblica a cui hanno partecipato 10 mila bambini sparsi nell’Unione europea ed altri Paesi.
Il sondaggio, disponibile online, è stato formulato dalle cinque agenzie insieme alla Commissione per delineare le priorità sulle quali quest’ultima dovrà concentrarsi per affinare le iniziative in materia dei diritti dei minori in arrivo nei prossimi mesi. Gli intervistati, tutti di età compresa tra gli 11 e i 17 anni, si sono espressi sui bisogni più impellenti per la loro crescita e sugli episodi di discriminazione e di disagio che li riguardano anche alla luce degli effetti dell’attuale pandemia di COVID-19.
Dalla consultazione emerge che un adolescente su cinque si definisce insoddisfatto e spaventato quando pensa al suo futuro e che un intervistato su dieci ha manifestato sintomi legati a problemi mentali come la depressione e preoccupazione. La casistica si concentra maggiormente tra le ragazze e tra gli intervistati più vicini all’età adulta.
L’esito dell’indagine rivolge anche un appello più insistente a intervenire contro le discriminazioni e il bullismo. Un adolescente su tre è stato vittima di episodi di esclusione sociale e il rapporto sale a un individuo su due quando si tratta di minori che si identificano in un diverso orientamento sessuale, di immigrati, di minori appartenenti a una minoranza o di disabili.
Sul fronte scuola c’è voglia di far sentire con più forza la propria voce: l’80 per cento degli studenti diciassettenni ritiene che l’istruzione fornita non li prepari adeguatamente al futuro. Insieme ai loro colleghi più giovani auspicano un cambio radicale del curriculum scolastico: il 62 per cento chiede meno compiti a casa, il 33 per cento richiede più attività sportiva e il 31 per cento chiede di ricevere maggiori conoscenze sui diritti dei minori e sulle discipline artistiche.