Bruxelles – Regole globali sul commercio più ‘verdi’ ma soprattutto vincolate agli obiettivi di sostenibilità. La nuova strategia commerciale dell’Ue a medio termine, presentata oggi dal vicepresidente per il Commercio, Valdis Dombrovskis, aggiorna l’ultima comunicazione del 2015 e, rispetto a sei anni fa, tiene conto degli obiettivi di sostenibilità del Green Deal.
Bruxelles vuole integrare l’impegno per la neutralità climatica nei futuri accordi di libero scambio e valutarne l’impatto sul clima e sull’ambiente. In particolare fa riferimento ai futuri accordi commerciali e di investimento con i Paesi del G20 (Italia, Francia, Germania, Regno Unito, Arabia Saudita, Argentina, Australia, Brasile, Canada, Cina, Corea del Sud, Giappone, India, Indonesia, Messico, Regno Unito, Russia, Stati Uniti, Sud Africa, Turchia e Unione Europea) che dovrebbero essere fondati “sull’ambizione comune di raggiungere la neutralità climatica il più presto possibile”, si legge nella comunicazione. Bruxelles proporrà di considerare il rispetto degli accordi di Parigi sul clima – circoscrivere il surriscaldamento globale sotto i 2C° – un elemento essenziale nei futuri accordi commerciali e di investimento, anche se la comunicazione non specifica di fatto le modalità con cui valutare se un accordo commerciale è o no in linea con gli obiettivi climatici di Parigi.
Al centro della nuova strategia commerciale dell’Ue, la riforma dell’Organizzazione mondiale del Commercio, di cui tratteranno domani i leader G7, che secondo l’Ue dovrà avere “una agenda ambientale rafforzata”. Tra le iniziative da realizzare nel quadro dell’OMC riformato, la liberalizzazione del commercio di determinati beni e servizi ‘verdi’ e l’ecologizzazione degli aiuti al settore. Inoltre si menziona l’introduzione di accordi per ridurre i sussidi ai combustibili fossili anche nei futuri accordi commerciali.
I principi di transizione climatica e “rispettosa dell’ambiente” dovrebbero quindi guidare l’Ue nella scelta su con quali Paesi avviare accordi commerciali. L’UE “si impegnerà con Paesi che la pensano allo stesso modo per perseguire una forte agenda ambientale all’OMC”, si legge nella comunicazione. Ai suoi partner commerciali cercherà di strappare un impegno vincolante su cambiamento climatico, biodiversità, economia circolare, inquinamento e in sostanza molte delle politiche del Green Deal. Infine, come avevamo anticipato, la Commissione proporrà un capitolo specifico da inserire negli accordi commerciali sui sistemi alimentari sostenibili.
La Commissione terrà conto della possibilità di sanzionare il mancato rispetto degli impegni assunti nell’ambito dei capitoli “Commercio e sviluppo sostenibile” degli accordi commerciali futuri (senza valore retroattivo). Viene fissata infatti nel 2021 la revisione anticipata del piano d’azione “sull’effettiva attuazione e applicazione dei capitoli commercio e sviluppo sostenibile (TSD)” negli accordi commerciali, e secondo la Commissione la revisione riguarderà tutti gli aspetti rilevanti dell’attuazione e dell’applicazione dei TSD, compresa la possibilità di sanzioni in caso di inadempienza.