Bruxelles – Un nuovo modello-guida per gli aiuti di Stato nell’ambito del Recovery e Resilience Facility (RFF) è stato pubblicato oggi (giovedì 18 febbraio) dalla Commissione Europea, per aiutare i Paesi membri a progettare i propri piani nazionali di recupero e resilienza. Le nuove linee guida mirano a supportare le capacità di elaborazione dei dati cloud ed edge.
Secondo il modello, i progetti che possono ricevere aiuti di Stato dovrebbero essere incentrati su ricerca e sviluppo (R&S) e innovazione, protezione ambientale, efficienza energetica, sviluppo regionale e sostegno alle piccole e medie imprese (PMI).
Per la Commissione UE “gli investimenti nelle capacità dei servizi cloud e di edge computing [modello di calcolo distribuito nell’elaborazione dei dati, ndr] sono fondamentali per rafforzare le prestazioni innovative dell’Europa“, si legge nella nota. Il modello pubblicato oggi copre i progetti di investimento nell’ambito Scale Up della Strategia annuale di crescita sostenibile della Commissione UE per il 2021. “Gli investimenti contribuiranno direttamente all’obiettivo di raddoppiare entro il 2025 la quota di società dell’Unione Europea che utilizzano servizi cloud avanzati e big data“.
Per il gabinetto von der Leyen lo sviluppo delle tecnologie digitali è focalizzato anche al raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità del Green Deal: “Gli investimenti nel cloud e nell’edge computing possono aiutare ad accelerare e massimizzare l’impatto delle politiche per affrontare i cambiamenti climatici e per proteggere l’ambiente”, aggiunge la nota.
Le nuove linee guida si aggiungono agli undici modelli pubblicati nel dicembre scorso e a quello rilasciato venerdì 12 febbraio sul sostegno alla digitalizzazione dei mezzi di informazione. Ogni piano nazionale per la ripresa e la resilienza dovrà prevedere un livello minimo del 20 per cento della spesa per sostenere la transizione digitale. Da parte della Commissione sono stati suggeriti diversi ambiti di programmazione degli aiuti di Stato nel settore tecnologico (ancora in aggiornamento): la digitalizzazione del settore pubblico e sanitario, la diffusione di reti ad altissima capacità (comprese le reti 5G e in fibra), lo sviluppo di processori innovativi e tecnologie dei semiconduttori e il miglioramento delle competenze digitali e della connettività nel settore dell’istruzione.