Bruxelles – La Banca centrale europea dovrebbe considerare il cambiamento climatico come rischio sistemico per la stabilità dei prezzi e attuare le politiche appropriate per affrontarlo. Lo chiedono i deputati del Parlamento europeo con una risoluzione approvata il 10 febbraio (533 voti a favore, 94 contrari, 63 astensioni) sulla ‘Relazione annuale della Banca centrale europea per il 2020’.
L’atto di indirizzo spinge la BCE ad adottare una politica di gestione del rischio che includa come rischio anche le attività che hanno un impatto negativo sui cambiamenti climatici. “Un approccio proattivo e qualitativo alla gestione del rischio che integri i rischi sistemici legati al cambiamento climatico”, si legge nella risoluzione e i deputati incoraggiano inoltre ad aumentare la capacità di ricerca sull’impatto dei cambiamenti climatici sulla stabilità finanziaria e sull’area dell’euro. La risoluzione spinge la BCE a tenere meglio conto dei cambiamenti climatici nelle sue operazioni.
L’emendamento sul clima era stato richiesto dalla deputata francese dei Socialisti e Democratici, Aurore Lalucq, poi approvato dalla plenaria.
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Durante il dibattito in plenaria con la presidente della BCE, molti eurodeputati hanno insistito su un impegno più concreto in supporto alle politiche climatiche dell’Ue, aprendo alla possibilità di smettere di finanziare con la propria politica monetaria gli asset dell’economia fossile. In merito a questo, era stato presentato da parte del gruppo di Renew Europe un emendamento al testo di risoluzione – poi rifiutato in plenaria – per “modificare il principio della neutralità del mercato (applicata dalla BCE politica monetari), in coerenza con il proprio impegno a perseguire la carbon neutrality”. Secondo questo principio, gli acquisti di obbligazioni da parte della BCE riflettono la struttura del mercato e dunque portano la Banca a sostenere anche sostenere le industria dei combustibili fossili che hanno enormi quote di mercato.
“Siamo consapevoli delle conseguenze” dei cambiamenti climatici “e della necessità di mitigarle”, ha detto Lagarde agli eurodeputati. La BCE sta riflettendo “sui rischi emergenti correlati al cambiamento climatico nella nostra revisione strategica (che dovrebbe arrivare nella seconda parte dell’anno), e in particolare stiamo analizzando come le considerazioni di sostenibilità ambientale possano essere rilevanti nel perseguire gli obiettivi della Bce applicandole non solo ai portafogli della politica non monetaria ma ben aldilà”, ha aggiunto.