Bruxelles – “Se vogliamo aprire la strada a una ripresa sostenibile, dobbiamo mantenere e rafforzare l’approccio europeo comune che si è dimostrato così efficace lo scorso anno”. Da Christine Lagarde l’appello all’Europa e ai suoi Stati membri a mantenere la calma e continuare a pensare europeo a marciare uniti e compatti. La presidente della Banca centrale prova a tenere la barra a dritta nei confronti di un’Unione che di fronte alla sfide poste dalla pandemia di COVID19 sembra perdere testa e bussola.
Sullo sfondo c’è lo scontro sulla gestione della strategia per i vaccini. Ma c’è anche la risposta comunque tempestiva e decisa. Ed è di questo che bisogna fare tesoro per poter andare avanti e ripartire. “Il 2020 sarà ricordato per la pandemia, che ha portato a una contrazione economica senza precedenti. Le istituzioni europee e gli Stati membri dell’UE hanno reagito rapidamente, in modo creativo e risoluto“, dice Lagarde intervenendo in Aula, per discutere col Parlamento europeo riunito in sessione plenaria della risposta alla crisi sanitaria. “La BCE ha svolto un ruolo fondamentale”.
L’istituto di Francoforte, ricorda la responsabile dell’Eurotowwer, a marzo di un anno fa ha lanciato il programma di acquisto di emergenza in caso di pandemia (PEPP) con una dotazione iniziale di 750 miliardi di euro. Con l’acuirsi dell’impatto economico della pandemia, il consiglio direttivo della BCE ha ampliato due volte la portata del programma speciale, prima di 600 miliardi di euro a giugno e poi di ulteriori 500 miliardi di euro a dicembre, per un nuovo totale di 1.850 miliardi di euro.
A questo si affianca il programma di prestiti agevolati mirati per le banche (noti con l’acronimo inglese TLTRO), per il finanziamento dell’economia reale. Ora però spetta agli Stati, nella loro veste nazionale, con il giusto mix di politiche per il sostegno del tessuto produttivo e le migliori strategie attuative del meccanismo per la ripresa. “Il sostegno fiscale dovrebbe essere mirato e concentrato sulle misure più favorevoli alla crescita economica”, scandisce Lagarde. Next Generation Eu, il nome della strategia di rilancio, “dovrebbe essere realizzato in questo modo”. Perché, tiene a precisare, “se attuato come previsto, potrebbe persino stimolare la crescita già quest’anno“.
Rispettare le previsioni vuol dire anche procedere nel rispetto delle scadenze che ci si è fissati. “È essenziale che i fondi Nex Generation EU vengano erogati rapidamente e utilizzati per sostenere le riforme strutturali e i progetti di investimento a favore della crescita. Ciò stimolerebbe la crescita potenziale”.
Lagarde rilancia infine il ragionamento in corso sull’adeguamento delle regole comuni. “Dobbiamo riflettere sulla riforma futura del Patto di stabilità e crescita” nel contesto “delle lezioni offerte dal Recovery”. Un riferimento alla creazione, per la prima volta nella storia dell’Unione, di titoli di debito comune per il sostegno alla ripresa. Una prima assoluta che “può contribuire a rendere le economie europee più forti strutturalmente riducendo le divergenze di crescita e redditi”. A patto che si sappiano fare bene le riforme e non sprecare le risorse messe a disposizione dei Paesi più colpiti. Messaggi per l’Italia e il governo che verrà.