Bruxelles – Avviso ai passeggeri: il treno Eurostar per il tunnel della Manica potrebbe subire ritardi ma soprattutto cancellazioni. Un annuncio vero a metà, perché la compagnia responsabile del servizio di trasporto passeggeri è in crisi e a rischio bancarotta. Non c’entra nulla, almeno per ora, la Brexit. A produrre il disastro ferroviario è la pandemia di COVID-19 e le limitazioni agli spostamenti che ne sono derivate. Così l’amministratore delegato Jacques Damas ha avvertito i governi di Francia e Regno Unito che senza un intervento pubblico i collegamenti tra l’isola e il continente potrebbero essere interrotti per la fine della primavera.
L’appello ai governi di Londra e Parigi è dovuto alla crisi che investe il tunnel della Manica. Aperto nel 1994, dal 2007 viene attraversato da treni ad alta velocità che permette il collegamento delle due capitali in poco più di due ore. L’azienda Eurostar, controllata al 55% da SNCF, la società nazionale ferroviaria francese, ha perso l’82% del suo fatturato nel 2020, rispetto a 1,1 miliardi di euro nel 2019. “Siamo stati al 5% del fatturato dal primo aprile, per dirla in modo molto semplice”, ha spiegato Damas. Da qui l’anticamera del crack.
Il numero limitato di viaggi (un treno al giorno) con capienza ridotta (carrozze riempite al 20% della capacità) hanno proiettato Eurostar nella crisi. A questo si aggiunge la particolarità dell’azienda. Come spiega Christophe Fanichet, amministratore delegato di SNCF, “Eurostar è un’azienda francese in Inghilterra, quindi non è aiutata dagli inglesi, e non è aiutata dai francesi perché è in Inghilterra“. Adesso però serve che da entrambi i capi della linea ferroviaria ci si attivi per salvare i collegamenti con Londra.