Bruxelles – Nei piani della Commissione Europea le prime risorse del fondo di ripresa Next Generation EU dovranno iniziare ad arrivare a persone e aziende prima della fine della presidenza portoghese, quindi entro il mese di giugno. Ma bisogna accelerare con la ratifica del fondo di ripresa da parte dei governi europei, per consentire alla Commissione Europea di andare sui mercati a reperire i soldi per finanziare la ripresa.
“Invito tutti gli Stati membri a ratificare rapidamente questo tanto necessario pacchetto di recupero”, ha sollecitato la presidente Ursula von der Leyen da Lisbona, dopo un evento per celebrare l’inizio della presidenza portoghese di turno al Consiglio dell’Ue. La ratifica deve andare “più veloce possibile”. Non ha indicato tempi precisi con cui la Commissione intende muoversi sui mercati, ma ha chiarito che nel momento in cui arriverà la ratifica del fondo da parte di tutti e Ventisette gli Stati, la Commissione potrà andare a reperire i soldi sul mercato finanziario.
Tecnicamente, perché diventi operativo il fondo Next Generation, la Commissione europea deve avere la possibilità di contrarre prestiti sui mercati finanziari e di distribuire gli importi dove necessario. A tal fine, gli Stati membri dell’UE devono ratificare la decisione sulle risorse proprie seguendo i propri requisiti costituzionali. Il governo di Lisbona è finora l’unico Paese che ha depositato la risoluzione all’Assemblea che dovrebbe ratificarlo entro la fine del mese. “Sosteniamo in pieno la necessità di implementare quanto prima la ratifica”, ha aggiunto anche Costa. A quanto apprendiamo il governo italiano ha scelto di inserire la decisione sulle risorse proprie dentro al Decreto Milleproroghe del 31 dicembre 2020. La scelta è dovuta al fatto che la Legge di Bilancio era ormai chiusa e si è cercato comunque di inserire la decisione per ratificarla prima possibile. Servono 60 giorni per la conversione in legge: non dovrebbero esserci ritardi causati dalla crisi politica in atto a Palazzo Chigi.
Fare in fretta con la ratifica dell’accordo ma anche con i piani di ripresa nazionale che gli Stati devono presentare a Bruxelles entro il primo trimestre dell’anno. Altro punto che è rimasto in sospeso per sbloccare i soldi del Recovery. L’Esecutivo intende guardare con attenzione e “lavorare” sui piani nazionali che devono essere in linea con i criteri fissati da Bruxelles, seguendone le priorità indicate. Una volta sui mercati, la Commissione potrà iniziare a finanziare gli Stati membri che hanno “rispettato i criteri previsti” per i piani di ripresa, ha fatto sapere von der Leyen. Non ci sono dunque indicazioni precise sui tempi, ma presumibilmente si parla del secondo trimestre 2021, volendo essere ottimisti già con l’inizio della primavera.
Il Patto di stabilità rimane sospeso per il 2021
Rispondendo a una domanda, la presidente ha chiarito che la sospensione del Patto di stabilità e crescita (general escape clause) resterà per tutto il 2021. Ha aggiunto “ho sempre suggerito di non mettere calendari o scadenze ma condizioni: la situazione deve migliorare e poi possiamo parlare di ricambiare sistema”. Di fronte al momento in cui ci troviamo, “nel mezzo di una crisi, non ci sono cambiamenti per il momento”, ha detto la presidente
L’agenda sociale del socialista Costa
La visita di von der Leyen di oggi è stata l’occasione per ricordare punti e priorità per i prossimi sei mesi del Portogallo alla guida dell’Unione Europea. Cooperazione economica tra gli Stati membri per la ripresa, rafforzamento del modello sociale europeo e promozione dell’autonomia strategica dell’Unione. Von der Leyen e Costa hanno formalmente invitato i capi di Stato e di governo insieme alle parti sociali e le altre istituzioni al Vertice sociale che si terrà a Porto il 7 maggio.
Sarà l’occasione per parlare di come rafforzare la dimensione sociale dell’Europa – uno dei pilastri della presidenza socialista di Costa – per affrontare le sfide del cambiamento climatico e della transizione digitale, per far sì che “nessuno venga lasciato indietro”. Questo il mantra di Lisbona: ripresa ma senza lasciare indietro nessuno nella transizione. Intanto nelle prossime settimane sarà presentato un piano d’azione per l’attuazione del Pilastro europeo dei diritti sociali, adottato dall’Unione europea nel 2017 per sostenere pari opportunità e accesso al mercato del lavoro, condizioni di lavoro eque, protezione sociale e inclusione. Bisognerà inoltre “investire nella innovazione, soprattutto per le piccole e medie imprese”, che rappresentano lo scheletro dell’economia europea.