Bruxelles – Nuove forme di lavoro: una risorsa, ma anche una sfida. Con un nuovo rapporto Eurofound, Fondazione europea per il miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro (Agenzia dell’Unione), dice la sua sulle nuove forme di impiego che si stanno imponendo nel mercato occupazionale negli ultimi anni.
Il nuovo rapporto “New forms of employment: 2020 update”, che aggiorna l’ultimo pubblicato nel 2015, si concentra su nove nuove tipologie di impiego che sono tra loro accomunate da fattori come una configurazione alternativa alla classica relazione “a tu per tu” tra datore e dipendente, una durata limitata breve del rapporto di lavoro, una flessibilità maggiore nell’organizzazione e nella cooperazione tra i lavoratori e un ruolo rilevante giocato dalle nuove tecnologie.
Secondo Eurofound, la crescente diffusione delle nuove forme di impego negli ultimi anni in tutti gli Stati membri dell’UE (a parte alcune eccezioni), oltre che dalla pervasività della tecnologia nella società, è stata fortemente accelerata dalle misure adottate dai governi per limitare il contagio della Covid-19 e risentirà in futuro delle valutazioni che riguarderanno l’impatto del lavoro tradizionale sul clima e delle necessità dei lavoratori.
L’agenzia di Dublino esprime apprezzamento per la capacità di questi nuovi strumenti di favorire l’occupazione dei lavoratori in cerca di maggiore flessibilità nei tempi e nelle modalità di lavoro e di sostenere la nascita di nuove imprese. In virtù della loro ampia eterogeneità, però, non tutte si farebbero promotrici di un’equa ripartizione dei benefici tra datore di lavoro e dipendente.
Occorrerebbe, secondo Eurofound, bilanciare al meglio la flessibilità agli standard di protezione per il lavoratore. “Nel lavoro tramite piattaforme digitali (platform work), nel lavoro occasionale e nel lavoro basato sui voucher“, si legge rispetto a tre delle nove forme analizzate dal rapporto, “le condizioni di lavoro e la tutela dei diritti sono meno vantaggiosi rispetto alle forme di lavoro standard”. Altre forme di impiego, come il lavoro agile e il lavoro ripartito (nel quale le mansioni da fare per raggiungere un risultato sono suddivise in un team di lavoratori), offrono delle enormi potenzialità in termini di flessibilità, ma nascondono anche dei rischi da non sottovalutare (vedi il controllo a cui può essere sottoposto chi lavora a distanza).
La strategia per cogliere al meglio le potenzialità delle nuove forme di impiego dovrebbe operare secondo due canali, dice Eurofound. In primis attraverso un maggiore investimento nella consapevolezza dei lavoratori rispetto a queste nuove forme di impiego. La seconda è fondamentale almeno quanto la prima: mettere in atto politiche che predispongano condizioni minime di protezione per i lavoratori. Un chiaro appello ai governi e alle parti sociali.